Il cibo biologico, declinato in mille novità, è sempre più tra i protagonisti delle tavole degli italiani. Tendenza anche al centro di Cibus, il più importante salone dell’alimentare d’Italia, di scena a Parma (da ieri al 10 maggio, www.cibus.it). Da dove si conferma che il biologico, da prodotto di nicchia apprezzato dai consumatori sofisticati e “di tendenza”, ha guadagnato via via quota di mercato, raggiungendo il traguardo dei 3,5 miliardi di fatturato nel 2017, e affacciandosi nelle dispense dei consumatori italiani almeno una volta settimana. Ma soprattutto sono moltiplicate le referenze, sempre più attente a seguire con dettagli nuovi le tendenze dell’healthy food.
Crescono le referenze di pasta biologica, con produttori che arrivano a proporre una gamma di 55 formati diversi, c’è anche la pasta ripiena biologica e integrale, così come la pizza di cavolfiore biologica e il brodo che si prepara come il thè, con bustine contenenti solo vegetali essiccati bio. Sono biologici anche gli aceti di mele biologici aromatizzati e i burger preparati solo con verdure fresche senza glutine e senza soia, disponibili sia in varianti convenzionali che biologiche.
“Il cibo bio ha assunto dimensioni rilevanti - ha osservato Marco Limonta, business insights director di Iri Worldwide”, illustrando le ragguardevoli cifre del settore. L’export ha per esempio toccato quota 5 miliardi e l’offerta è ora molto variegata, con una crescita del 25% di nuove referenze nel 2017 rispetto all’anno precedente. La spesa media annua negli ultimi quattro anni è raddoppiata dai 20 ai 44 euro, mentre il fatturato è quasi raddoppiato, passando da 899 milioni di euro a 1,5 milioni.
Gli spalmabili dolci, soprattutto le marmellate, fanno la parte del leone tra i cibi bio più acquistati, con un fatturato di 143 milioni di euro nel 2017, seguiti da pane e sostitutivi con 139 milioni e dalle uova fresche con 103 milioni.
Ma sono il vino e l’olio extravergine quelli che registrano le performance più brillanti: il vino ha brillato con un +41% di fatturato nel 2017 rispetto al 2016, toccando quota 22 milioni, mentre l’olio è salito di un 33%. Ma qual è la piattaforma di vendita più gettonata per il bio? A sorpresa non i negozi specializzati ma supermercati& C., sottolinea l’esperto di Iri Worldwide. “La grande distribuzione - osserva - sta usando questo patrimonio di prodotti per attrarre il consumatore, bisogna vedere però che strategie di vendita sceglierà per far continuare questo trend vivace di acquisto che altrimenti è destinato a calare”.
“Tutti ormai parlano di biologico - osserva il management di Probios, tra le aziende pioniere del biologico in Italia - noi abbiamo puntato sui nostri marchi, sulle materie prime italiane, sull’healthy food mirato in particolare ai celiaci e intolleranti in genere. Agire sull’innovazione ha fatto la nostra forza”.
Al Cibus Corner Innovation molte delle novità di prodotto parlano innanzitutto bio e si declinano poi in altre caratteristiche, dal senza glutine al vegan certificato. C’è poi la tendenza dell’industria alimentare a produrre in confezioni più piccole, sulla scia di nuclei familiari meno numerosi di una volta se non single e dove è cresciuta l’attenzione a sprecare meno, sia per motivi economici che ambientali. Nella pasta si stanno affermando le confezioni da 250 grammi, tra gli ortaggi e dolci le “cups” o tazze che servono a mangiare comodamente anche fuori casa.
Nel settore delle carni, tradizionalmente statico, non mancano le novità come la prima carne di vitello in gelatina senza conservanti. Pure gli affettati si propongono in versione “bio” e confezionati in vassoi in carta 100% riciclabile. E, per non trascurare la tendenza etnica, il tocco esotico entra nel pollo con un petto di pollo alla curcuma perfettamente in linea con le esigenze salutistiche. Crescono le proposte di verdure pronte da mangiare, per venire incontro alla crescente platea dei vegetariani e vegani. È un trionfo di zuppe e insalate pronte dove gli ortaggi freschi sono presentati e risaltano in busta sulla base dei colori corrispondenti a sostanze specifiche protettive della salute. La ricerca di prodotti naturali arriva anche nelle bevande, ed ecco la linea bio di un noto produttore di acque minerali che propone soft drink solo con ingredienti biologici, succo di arance e limoni italiani, zucchero di canna, e naturalmente senza coloranti né conservanti.
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