In Champagne, il territorio vinicolo a maggior valore aggiunto nel mondo, ci sono griffe, come Taittinger o Nicolas Feuillatte, che puntano forte, da sempre, sui vignaioli, da cui comprano buona parte delle uve da cui producono le proprie etichette. Un vero e proprio patrimonio, tanto che Nicolas Feuillatte ad oggi conta su ben 4.500 conferitori, di uve di grande qualità coltivate secondo i dettami dell’azienda, che arrivano da ogni angolo della Champagne, garantendo quella varietà e ricchezza che permettono assemblaggi sempre bilanciati. Una cosa del genere, facendo le dovute proporzioni, la fa nel Chianti un big del vino toscano, Piccini, che acquista le uve da 40 piccoli produttori locali di uva, ma punta ad arrivare a 100 conferitori. Cui garantire, prima di tutto, “supporto e sicurezza finanziaria, ma anche intensificazione del rapporto di collaborazione con i conferitori, facilitazione nel controllo e tracciabilità delle uve, sono aspetti che consideriamo davvero importanti”, come spiega Mario Piccini, direttore generale dell’azienda. Anche attraverso la convenzione che Piccini ha siglato con la sezione Banca IFIS dedicata alle imprese che lavorano nel settore agricolo, che garantirà un nuovo rapporto per la gestione dei pagamenti per la consegna dell’uva, facilitando l’accesso al credito per le imprese agricole fornitrici coinvolte, e portando benefici per tutto il comparto del Chianti.
Focus - I punti dell’accordo tra Piccini e Banca IFIS
- La cessione totale delle fatture derivanti dalla consegna dell’uva al termine della stagione
- Il pagamento delle fatture da parte di Banca IFIS alle scadenze concordate
- Sicurezza di incasso da parte dei fornitori
- Scadenze di pagamento definite
- Tempi di incasso per i fornitori ridotti rispetto al passato
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