Insieme al vino, il formaggio è tra gli alimenti più antichi: è ormai appurato che già gli antichi greci lo producessero, così come i romani. Testimonianze scritte della produzione di formaggio sono state trovate in Europa, Asia e Africa, ma l’ultima scoperta è di ben altro genere: in Egitto è stata rinvenuta la più antica traccia biologica di formaggio, risalente a 3.200 anni fa. La scoperta, fatta da un team italo-egiziano, è stata pubblicata in uno studio sulla rivista Analytical Chemistry,e riguarda un pezzo di formaggio mix di tre tipi di latte: di pecora, capra e mucca risalente all’epoca dei faraoni. La “massa solidificata biancastra” è stata rinvenuta in un’anfora ne gli scavi della tomba di un alto funzionario a Saqqara, a sud del Cairo. La certezza che si trattasse di formaggio fatto con latte “ovino-caprino-bovino” è arrivata attraverso l’uso di indagini “proteomiche” eseguite dal gruppo di ricerca del Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Ateneo catanese.
La ricerca consente inoltre di stabilire con più accuratezza il periodo in cui la produzione casearia si è sviluppata nell’antico Egitto e determinare meglio le abitudini socio-economiche e culturali che ne derivano. L’archeo-formaggio era stato destinato al viaggio eterno del proprietario della tomba, sindaco di Tebe e ufficiale di alto rango: il sepolcro era stato scoperto da alcuni cacciatori di tesori nel 1885, ma la sua localizzazione, non essendo stata registrata, è andata perduta sotto le sabbie del deserto del Sahara e riscoperta solo nel 2010 da un team di archeologi dell’Università del Cairo.
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