Mozia, stagnone di Marsala, di fronte alla costa occidentale della Sicilia. Qui la vite prospera da oltre 100 anni, da quando cioè Joseph “Pip” Whitaker, commerciante inglese e archeologo dilettante, la piantò nell’Ottocento per produrre un vino, il Marsala, che potesse competere con il Madeira e il Porto, scrivendo una pagina di storia di Sicilia . L’ecosistema è unico, circondato dalle bianche saline, con una barca a fondo piatto unica via “autorizzata all’attracco”, ci si muove solo a piedi - in mezz’ora si fa il giro completo - non c’è luce elettrica. Motivi per cui, siamo su una Riserva naturale e archeologica e produrre vino è una vera missione. Quella di far rinascere un vino prodotto fin dai tempi dei Fenici, che, grazie alla Fondazione Giuseppe Whitaker, proprietaria dell’isola, è affidata ad un nome storico del vino siciliano, Tasca d’Almerita, e dà vita ad un Grillo a marchio Tasca-Withaker. Ed è proprio alla scoperta di questa meraviglia enoica e dell’antenato del Grillo che, l’8 settembre, la griffe ha lanciato un Phoenician Wine Day 2018 sull’isola di Mozia, con una passeggiata in vigna e un percorso archeo-botanico alla ricerca delle tracce fenicie, e una Tavola rotonda alla scoperta delle origini del vino nell’isola e della genesi del Grillo attraverso la paleobotanica e l’analisi del Dna della vite.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025