Da nord a sud, isole comprese, scatta l’allarme per i danni causati dagli animali selvatici. E c’è chi, ancora una volta, si trova costretto a correre ai ripari. L’ultima novità arriva dalla Sicilia dove l’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria ha emanato una delibera di giunta esecutiva dedicata ai progetti di valorizzazione della biodiversità agraria e controllo degli squilibri causati della fauna selvatica, prevenzione e controllo delle specie alloctone invasive. Nel “mirino”, questa volta, finisce il coniglio selvatico, considerato dai più come un pericolo per la salvaguardia del paesaggio ma anche per le piantagioni agricole e i vigneti, causandone anche l’estinzione. L’azione intrapresa non vuole essere un attacco violento alla specie animale ma, piuttosto, dopo un’attenta valutazione dell’equilibrio ambientale e degli inevitabili danni è stato disegnato un piano d’intervento con attività lecite, supportato dalle valutazioni degli esperti dell’Università di Palermo e dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che svolge funzioni di controllo e supporto al Ministero dell'Ambiente.
Ma l’attenzione resta alta in tutto lo Stivale. In Toscana gli agricoltori sono da tempo sul piede di guerra. E se più volte il Consorzio del Chianti si è fatto portavoce di quella che è una vera calamità per vigneti e colture, Coldiretti recentemente ha fatto la conta dei danni affermando che in questa Regione, dove l’agricoltura ha un ruolo fondamentale, “si stimano 250-280.000 cinghiali con danni per il settore agricolo che superano i 10 milioni di euro”. I vigneti sono tra le prime coltivazioni a pagarne le conseguenze e i produttori non ci stanno più. Anche in Piemonte, così come in altre zone del Nord Italia, la musica non cambia. Perché gli animali selvatici, purtroppo, sono un pericolo non solo per le coltivazioni ma anche per chi viaggia con un mezzo di trasporto.
La Giunta Regionale del Piemonte ha approvato, nei giorni scorsi, il provvedimento che dà il via alle norme per attivare interventi riguardanti la prevenzione ed il controllo dei cinghiali il cui numero, sempre secondo Coldiretti, “in Italia ha superato abbondantemente il milione, con una diffusione che ormai si estende dalle campagne alle città”. Dal 2013 ad oggi è stato calcolato che in Lombardia sono 400 gli incidenti stradali provocati dai cinghiali, 1.000 all’anno in Emilia Romagna. Il grido di allarme si espande a macchia d’olio, per gli ungulati si prevedono tempi duri.
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