La quota di mercato del vino italiano in Cina è ancora ferma al 6%, e certo il periodo di forte contrazione degli acquisti nel Paese del dragone non aiuta le produzioni enoiche del Belpaese, ma una buona notizia c’è comunque: nelle carte dei vini di wine bar e ristoranti, dove passa il consumo dei due terzi delle 200 milioni di casse di vino importate ogni anno, le etichette italiane rappresentano infatti il 18% delle referenze, come racconta la ricerca di “Wine Business Solutions” in collaborazione con la “China’s Wine List of the Year Awards”, su 36.000 carte dei vini di Cina, Macao ed Hong Kong. È un dato che merita una lettura, perché dimostra come, al di là di una distanza ancora abissale in termini di numeri assoluti da Francia ed Australia (che rappresenta sì il 27% delle importazioni, ma solo l’11% delle referenze nelle wine list), il posizionamento delle etichette italiane è secondo solo a quelle d’Oltralpe, con un lavoro sul brand made in Italy che inizia a dare i suoi frutti, aspettando di tornare a crescere anche in termini numerici.
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