Non si ferma il successo delle aste enoiche nel mondo, con Sotheby’s che al giro di boa del 2019 ha già toccato i 65 milioni di dollari, il 23% in più del primo semestre 2018, grazie soprattutto all’enorme successo dell’ultima asta di Hong Kong, che in 4 giorni ha raccolto ben 34,8 milioni di dollari, con la serie “Tran-scend-ent”, una collezione di un singolo proprietario, che ha spuntato, da sola, 30 milioni di dollari. E poi ci sono state le aste benefiche per il restauro di Versailles e di Notre Dame, con 75 casse di Mouton Rothschild che hanno realizzato 2,7 milioni di dollari, mentre l’ultimo appuntamento a Londra ha toccato i 3 milioni di dollari. Andando avanti di questo passo, se nella seconda metà dell’anno i risultati saranno gli stessi, il record dei 100 milioni di dollari cadrà senza troppi indugi, e questa non può che essere una buona notizia per il nuovo proprietario della storica casa d’aste inglese, il magnate franco israeliano dei media Patrick Drahi, che pochi giorni fa si è assicurato Sotheby’s per 3,7 miliardi di dollari, pari a 57 dollari per azione.
“La spinta continua del mercato dei fine wine, unita alla fiducia di alcuni dei più grandi collezionisti del mondo, che hanno scelto di acquistare e vendere i loro vini attraverso Sotheby’s, ha portato a un altro record, che supera qualsiasi precedente e porta le vendite del primo semestre a 65 milioni di dollari, oltre il 20% in più rispetto all’anno precedente e più di ogni altra casa d’aste, con le vendite all’incanto dedicate alle cantine private di quattro rinomati collezionisti che hanno rappresentato oltre i due terzi delle nostre vendite, e non vediamo l’ora di presentare le prossime quattro collezioni in autunno”, ha commentato al periodico britannico “The Drinks Business” il responsabile mondo di Sotheby’s Wine Jamie Ritchie.
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