L’uso del satellite in vigna non è una novità assoluta, ma lo è il fatto che una Nazione, decida di mappare così la totalità dei suoi vigneti. E così, in Australia un algoritmo digitale ed i satelliti hanno scansionato ogni ettaro di vigna, senza intervento umano. Il “National Vineyard Scan 2018” è un progetto che è stato commissionato dal Wine Australia ed eseguito dalla società di intelligenza artificiale Consilium Technology. Il monitoraggio è stato eseguito per tutto il 2018 e sarà continuato anche negli anni a venire.
Il satellite ha raccolto dall’alto immagini digitali di una superficie totale di 5,1 milioni di ettari che sono state analizzate da un algoritmo digitale chiamato GAIA, individuando le superfici vitate. Una novità nel campo dell’agricoltura di precisione che sottolinea gli incredibili passi in avanti che l’uomo ha compiuto nell’ambito tecnologico. Un approccio nuovo che può aiutare a migliorare sempre di più una visione globale ed unitaria della viticoltura e può essere d’aiuto anche per combattere il cambiamento climatico.
I dati individuati dal “National Vineyard Scan 2018” riportano di una superficie vitata di 146,128 ettari sul territorio australiano. Un incremento di 11.000 ettari rispetto all’ultimo report del 2014, condotto all’epoca con semplici metodi ortodossi. Analizzando i dati sul quadriennio 2014-2018 si evince che il vitigno australiano cresce con una media del 2% annuo. Lento, ma eppur si muove.
La vigna si estende per una lunghezza totale di 463,718 km, con una media di lunghezza di 3,17 km/ha (lunghezza per ettaro). Lo stato con la più alta densità di vigna per ettaro è la Tasmania e quello con la minore sono il Nuovo Galles del Sud e il Queensland.
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