Il Cascinone Alasia Riserva 2010 di Araldica Castelvero, l’Augustale Riserva 2014 di Cantina di Ruvo di Puglia, il Ventiforti 2017 di Cantina Sociale Barbera dei Sei Castelli, il vermentino Etichetta Nera 2018, il Cavagino 2017 e l’Albarola 2018 di Cantine Lunae Bosoni, il moscato passito Aviè 2012 di Cascina Castlet di Maria Borio, il Chianti Classico Clemente VII riserva 2015 di Castelli del Grevepesa, l’Asti La Selvatica di Caudrina di Romano Dogliotti, ma anche il Traminer Aromatico 2018 Bottega Vinai di Cavit, il Cartizze 2018 di Col Vetoraz, l’Asti Cuvée 2012 24 mesi dei Fratelli Gancia, il Veneto Manzoni bianco 2018 della Giacomo Salmaso di Diego Salmaso, il Taburnio Falanghina del Sannio 2018 e il Sannio Coda di Volpe 2018 del Poggio di Fusco Carmine, il Vigna Windegg 2018 di Josef Brigl, l’Arneis 2018 della Ribota di Barberis Giuliano, il Barbera 2018 di Marchisio Tonino, il Maturum Riserva 2016 di Martini K. & Sohn, il Malvasia delle Lipari passito 2015 di Mimmo Paone, l’Isola dei Nuraghi Cagnulari 2017 dei Poderi Parpinello, il Caino 2015 di Reggio Marco Giuseppe, il Brachetto 2018 dei fratelli Rovero, l’Appuntamento 2017 della Tenuta Pernice, il Nebbiolo d’Alba 2016 della Veglio Giovanni e figli, l’Arbaria 2016 di Vinisola, il Vigna Monteghel 2016 di Vivallis e il Luna del Lago 2016 dei fratelli Zenegaglia: ecco le migliori etichette degli Oscar del Douja d’Or, il concorso enologico che, ogni anno, ad Asti, premia i migliori vini italiani Doc, Docg o Igp, dall’Alto Adige alla Sicilia, passando per tutti i (grandi) territori enologici italiani. I vini che hanno conquistato il prestigioso Premio Douja d’Or, e cioè quelli che hanno ottenuto dalla giuria di esperti un punteggio di almeno 87 su 100, in questa edizione, la n. 47, sono stati 268 (su 786 etichette presentate), ma solo 28, si sono aggiudicati gli Oscar, il riconoscimento tra i riconoscimenti, con un punteggio di almeno 92/100.
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