Dopo l’accordo sui dazi trovato dagli Stati Uniti con la Cina, adesso si trovi una soluzione anche per la Ue, con l’Italia che è fra i Paesi colpiti dalla decisione del presidente americano Donald Trump di mettere tariffe aggiuntive per 7,5 miliardi di dollari sui prodotti in arrivo dall’Europa. È il messaggio inviato dal presidente della Coldiretti Ettore Prandini al Forum Internazionale dell’Agricoltura di Cernobbio, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e a quello del Parlamento Ue David Sassoli, dopo la tregua sui dazi fra Cina e Usa annunciata dalla Casa Bianca e che prevede il congelamento degli aumenti tariffari su 250 miliardi di dollari di prodotti cinesi, mentre per l’Europa, spiega la Coldiretti, la black list del Dipartimento del Commercio statunitense pubblicata sul Registro Federale entrerà in vigore il 18 ottobre, colpendo con dazi del 25% il made in Italy sulle tavole statunitensi, dal Parmigiano Reggiano al Grana Padano fino al Gorgonzola ma anche altri prodotti lattiero caseari, salumi, agrumi, succhi e liquori per un valore di circa mezzo miliardo di euro.
“La speranza - sottolinea Prandini - è che i dazi non siano mai applicati e per questo è necessario aprire subito la trattativa a livello comunitario e nazionale dove una buona premessa al confronto sono le importanti relazioni con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha saputo costruire il premier Giuseppe Conte”. Bisogna scongiurare una situazione che oltre a danni economici diretti, conclude la Coldiretti, comporterebbe la perdita di importanti quote di mercato per il made in Italy negli Usa, considerato che i superdazi Usa su alcuni dei prodotti italiani più rappresentativi spingono il fatturato del falso made in Italy negli Stati Uniti a 24 miliardi di euro.
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