Se l’annata, per il vino di qualità, è un criterio fondamentale, il cambio di decennio, per molti, è occasione per fare bilanci e buoni proposito. Compreso, magari, quello di celebrare la decade appena finita stampando, o mettendo in cantina, un vino nato proprio 10 anni fa. E seguendo questo criterio, il portale specializzato in fine wine Wine-Lister, ha stilato una lista dei “Must Buy”, i vini del mondo che vale davvero la pena di portare in cantina per qualità, potenziale di invecchiamento ma anche di rivalutazione economica, tutti, ovviamente, annata 2010. E, al vertice assoluto, unico vino con punteggio di 100 su 100, c’è l’Italia, con uno dei suoi vini più celebri, il Barolo, firmato da uno dei sui interpreti più grandi, ovvero il compianto Beppe Rinaldi, con il Barolo Brunate 2010. Ma tanti sono gli italiani nelle prime posizioni, dal Collezione de Marchi Cabernet Sauvignon di Isole e Olena, al Chianti Classico Vigna del Sorbo Riserva di Fontodi, al Masseto, per stare tra i vini da 98 punti. E, ancora, scorrendo la lista, dove ovviamente non mancano i grandi nomi di Francia, ma anche di California, per esempio, c’è il Paleo Rosso de Le Macchiole, che “bissa” anche con lo Scrio, e ancora il Terra di Lavoro di Galardi, il Barolo Ciabot Mentin di Domenico Clerico, l’Oreno della Tenuta Setteponti, Montevetrano, il Solengo di Argiano, il Barolo Sperss di Gaja, il Chianti Classico il Poggio Riserva Castello di Monsanto, il Brunello di Montalcino della Tenuta Greppo di Biondi Santi, e ancora il Barolo Margheria di Azelia, il Sassicaia della Tenuta San Guido, il Langhe Darmagi di Gaja, il Barbaresco Curra di Sottimano, il Barolo Arborina di Elio Altare e ancora Gaja, con suo Brunello di Montalcino Sugarille di Pieve Santa Restituta, passando per il Barolo Colonnello di Aldo Conterno, e per il Brunello di Montalcino dei Conti Costanti, per limitarci ai vini giudicati fino a 95 punti.
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