Nonostante le tensioni su tanti mercati del mondo, continua a crescere, seppur lentamente, l’export di vino italiano: nei primi 10 mesi 2019, secondo gli ultimi dati Istat analizzati da WineNews, le spedizione enoiche dal Belpaese al mondo hanno fruttato alle cantine italiane 5,3 miliardi di euro, il 3,6% in più sui 5,1 dello stesso periodo 2018. Gli Usa, mercato n. 1 in valore per il Belpaese, con la minaccia di nuovi dazi a partire da febbraio che fa tremare i produttori, per ora, regala numeri positivi, a quota 1,28 miliardi di euro, a +4,2% sul 2018. Un dato che, a detta di molti, a chiusura dell’anno potrebbe registrare una crescita ancora più sostanziosa, sia perchè la prima tranche di dazi applicati al vino hanno colpito alcune produzioni europee, come quelle francesi, ma non quelle italiane, sia perchè il pericolo di nuovi dazi in arrivo, avrebbe spinto alcuni operatori a fare un po’ di “scorta” per contenere l’eventuale danno.
Bene, in valore, anche la Germania che cresce del 3%, a 868 milioni di euro, mentre tra i mercati principali la nota stonata arriva del Regno Unito, con un calo del 2,2%, a 623 milioni di euro. Sostanzialmente stabile la Svizzera (+1,3%) a 305 milioni di euro, bene il Canada a 284 milioni di euro (+4,2%). E tra i mercati più importanti per l’Italia del vino, in crescita, si conferma anche la grande rivale, la Francia, che ha importato etichette tricolore per 174 milioni di euro, a +6,7%.
Per i vini del Belpaese, buone notizie arrivano anche dai mercati d’Oriente: il Giappone, che si conferma primo approdo asiatico per l’enologia tricolore, ha importato vino italiano per 156 milioni di euro, con una crescita del +15,6%, mentre la Cina è arrivata a 106 milioni di euro, in aumento dell’8,2% sullo stesso periodo del 2018. Decisamente bene anche la Russia, dove le esportazioni sono cresciute del 19,8%, a quota 97 milioni di euro.
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