La minaccia di nuovi dazi sul vino Ue che gli Usa potrebbero introdurre, in misura fino al 100%, da metà gennaio, purtroppo, tiene ormai banco quasi quotidianamente. Ma, in queste ore, dagli States arriva una notizia che potrebbe rivelarsi davvero positiva, perchè arriva dal cuore del Congresso, l’organo legislativo americano: il Congressional Wine Caucus, una sorta di gruppo parlamentare che ha come focus gli interessi del settore del vino, di cui fanno parte deputati e senatori tanto repubblicani (il partito di Trump) che democratici, nei giorni scorsi ha inviato una lettera sottoscritta da 106 membri al Dipartimento del Commercio Americano, esprimendo grande preoccupazione per i possibili effetti dei dazi sull’industria americana, invitando, di fatto, ad abbandonare l’ipotesi di introdurli. Un passo importante, forse determinante, nella vicenda. “Come membri del Congressional Wine Coucus, scriviamo per esprimere la nostra forte preoccupazioni sui dazi americani sui vini europei. Questi dazi di “rappresaglia” causano danno a migliaia di cantine, esportatori, importatori, retailer e ristoranti americani che dipendono da un mercato del vino in salute, e vivace. Ogni estensione di questi dazi estremizzerebbe ulteriormente il danno già causato”, si legge tra le altre cose nella lettera. Che, dal momento che viene dal cuore della politica americana, e con un buon sostegno numerico (106 firme sui 535 membri del Congresso, tra Camera e Senato) e di entrambi gli schieramenti, potrebbe rivelarsi decisiva, in positivo, della vicenda che coinvolge, suo malgrado ed immeritatamente, un settore che negli Usa, spiega il Caucus, solo in Usa muove 220 miliardi di dollari, e genera un interscambio, tra Stati Uniti ed Europa, di 4,7 miliardi di dollari all’anno.
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