Nonostante i consumi globali di bollicine abbiano subito un rallentamento nel 2018, la categoria è già pronta a ripartire, con le previsioni dell’Iwsr - International Wine & Spirits Research che parlano di una crescita media annua dei consumi del +1,2% nel periodo 2018-2023, con l’Italia pronta a scalzare la Germania come primo consumatore, a volume, di sparkling, mentre Giappone ed Australia sono le mete da tenere d’occhio. Tornando al Belpaese, il “merito di questa crescita (prevista, ndr) è dei giovani, i Millennials, che bevono già più bollicine dei loro genitori - come spiega Dan Mettyear, head of wine dell’Iwsr - principalmente di Prosecco, sempre più popolare, ma cresce anche la Franciacorta, che dopo aver consolidato il proprio protagonismo nel momento dell’aperitivo, adesso sfida vino e birra a tavola”.
E se nei volumi la sfida è tra Germania ed Italia, a valore il primo mercato sarà ancora quello degli Stati Uniti - davanti a Francia, Gran Bretagna, Italia e Germania - che continueranno a crescere, ad un ritmo del 3,5% annuo, fino al 2023, grazie a Champagne, Prosecco, che sta diventando sempre più la bollicina quotidiana, e Cava, in un mercato in cui trova spazio una gamma di prodotti sempre più ampia, ad ogni livello di prezzo. Al vertice della categoria, Giappone e Australia sono i mercati da tenere d’occhio per il futuro dello Champagne: la premiumizzazione sarà la tendenza di entrambi i mercati, ma se in Australia si registrerà un ampliamento delle occasioni di consumo, in Giappone il motore principale della crescita saranno gli abbinamenti con la cucina.
Inoltre, nel Paese del Sol Levante lo Champagne è praticamente senza competizione nella sua categoria, garanzia esso stesso di qualità, mentre nella fascia più bassa si moltiplicano le etichette e le tipologie, da cui dovrà guardarsi il Prosecco. L’Australia, invece, ricorda molto gli Usa: giovani e donne guidano i consumi di Prosecco, che beneficia della straordinaria popolarità dell’Aperol spritz, ed anche qui e bollicine non solo più legate solo alla celebrazione, ma al consumo quotidiano, specie dell’aperitivo, erodendo quote di mercato al vino fermo, con i wine lover che passano dai vini locali a basso costo alle etichette premium di importazione.
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