“The wine show must go on”, perchè l’emergenza presto o tardi passerà, e nei limiti del possibile, continuare a raccontare la bellezza del vino italiano nei mercati del mondo, è fondamentale per farsi trovare pronti quando si tornerà alla normalità. Missione che, tra gli altri, porta avanti l’“Indigena World Tour”, nato nel Progetto Vino del festival agrirock “Collisioni” , guidato da Ian D’Agata, per raccontare nel mondo la varietà e le peculiarità dei vitigni autoctoni italiani.
Che è già in moto, e guarda al futuro, e, dopo aver fatto tappa San Francisco con focus sul Moscato d’Asti, in partnership con i Consorzio dell’Asti Docg, ha varato anche una nuova partnership con PromoTurismoFvg, l’ente che si occupa della gestione e promozione del turismo del Friuli Venezia Giulia, e con il Consorzio delle Doc Friuli Venezia Giulia.
Che dopo aver toccato la California proseguirà con il Texas e la Florida (tre mercati Usa di assoluto interesse anche per ragioni climatiche per i grandi vini bianchi friulani), poi il Giappone, per concludersi con un incoming nel mese di novembre per permettere agli esperti internazionali di visitare il territorio e i vini che hanno incontrato in giro per il mondo.
Ma non solo: il 27 marzo, Indigena World Tour sarà, per la prima volta, a Vancouver, in Canada, con un panoramica di grandi vitigni, vini e aziende di tutta Italia, grazie alla collaborazione con le cantine di Made in Piedmont e le cantine marchigiane dei Castelli di Jesi Wine District, con un calendario che toccherà anche New York, ormai tappa fissa a inizio giugno, seguita da Houston, Toronto, Tokyo, Miami, ma anche grandi tappe europee ad Amburgo e Copenhagen, grazie alla collaborazione con il Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato nel progetto europeo “E4quality”.
L’obiettivo di “Indigena World Tour”, spiega una nota ufficiale, “è promuovere e comunicare i vitigni e le denominazioni vinicole italiane in tutto il mondo, creando nuovi percorsi commerciali e di export e consolidando la valorizzazione su specifici mercati esteri. Malgrado il momento di incertezza legato all’emergenza sanitaria internazionale che ha colpito in modo così duro il nostro Paese, è fondamentale non abbassare la guardia e non perdere terreno sui mercati internazionali nei confronti di vini di altri Paesi, continuando a riaffermare il valore e la qualità assoluta del vino italiano, tramite azioni di comunicazione, valorizzazione ed educazione ai nostri prodotti e ai nostri territori vitivinicoli di eccellenza”.
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