Negli Usa primo mercato straniero del vino italiano, la cui ripartenza sarà fondamentale per il futuro delle cantine del Belpaese, dietro alla California, che vale il 12% dei consumi enoici negli States, c’è la Florida, dove si stappa quasi 1 bottiglia su 10 (l’8% dei consumi totali). Una buona notizia anche per il vino tricolore, visto che nei tanti wine e liquor store di una delle città più importanti dello Stato e degli interi Usa, le griffe tricolore, almeno tra i rossi, sono ben posizionate, secondo i dati di MiBD Wine Analytics che, peraltro, sembrano mostrare una forte propensione per i vini non americani, almeno a livello di singoli marchi, tra i consumatori della florida. Perchè sebbene al primo posto ci sia il californiano Beringer, sul podio salgono l’argentino Bodega Catena Zapata ed il cileno Concha Y Toro, seguito dall’australiano Penfolds, e dal primo brand italiano che, ancora una volta, è quello della storica Marchesi Antinori, alla posizione n. 5, davanti ad un altro nome top dell’Italia, del vino, ovvero quello di Castello Banfi, entrambi presenti nel 40% delle “carte dei vini”. Non sorprende, dunque, che tra le 15 denominazioni più presenti (al vertice, dall’Argentina, Mendoza, al top, poi il trittico californiano Napa Valley, Sonoma County e California, nrd), quelle italiane parlino tutte toscano, con l’Igt Toscana al n. 6, il Brunello di Montalcino al n. 8, e il Chianti Classico al n. 10.
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