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CLASSIFICHE

Sassicaia, Monfortino e Masseto: l’Italia al top dei “Vivino’s 2020 Wine Style Awards”

Alla scoperta dei migliori vini del mondo secondo i milioni di wine lover della community, con un focus sul Belpaese
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Il Sassicaia 1985 di Tenuta San Guido

I vini preferiti dai wine lover? Non sono poi così diversi dai più celebrati dalla critica. A metterli in fila - divisi in tre diverse top 30: Best Reds, Best Whites e Best Sparkling, oltre alle migliori etichette nelle singole tipologie di ogni Paese - sono i “Vivino’s 2020 Wine Style Awards”, che ha analizzato i punteggi dei milioni di enoappassionati che, sulla più grande comunità del vino al mondo, condividono quotidianamente migliaia di recensioni, su ogni genere di bottiglia, da ogni territorio e di ogni annata immaginabile. Così, tra i 30 Best Red Wines, in vetta troviamo il Kayli Morgan Vineyard Cabernet Sauvignon 2014 di Hundred Acre, quindi il Cabernet Sauvignon 2016 di Sacrecrow, seguito da un trio tutto italiano: Sassicaia 1985 di Tenuta San Guido (Best Italian Bolgheri), Barolo Riserva Monfortino 2013 di Conterno (Best Italian Barolo) e Masseto 2006 (Best Tuscan Red). Restando nel Belpaese, alla posizione n. 18 troviamo La Mattonara Amarone della Valpolicella Classico Riserva 2006 di Zymè (Best Amarone), seguito dall’Amarone della Valpolicella Monte Lodoletta 2008 di Romano Dal Forno.

Tra i 30 Best White Wines, sul podio lo spagnolo Castillo Ygay Gran Reserva Especial Blanco 1986 di Marqués de Murrieta, davanti a due giganti della produzione bianchista francese come lo Château d’Yquem 2015 ed il Corton-Charlemagne Grand Cru 2009 di Louis Latour. Primo tra gli italiani, alla posizione n. 11, il Gaia & Rey Langhe 2015 di Gaja (Best Northern Italy White), quindi alla posizione n. 21 l’Orestilla 2017 di Montonale, ed alla posizione n. 26 lo Chardonnay Toscana Collezione Privata 2017 di Isole e Olena (Best Central Italy White). Spostandoci sui 30 Best Sparkling Wines, la vetta è tutta per lo Champagne, con Le Mesnil Blanc de Blancs (Cuvée S) Brut Champagne 1996 di Salon, l’Oenothèque Brut Champagne 1996 di Dom Pérignon ed il Brut Champagne 2002 di Krug. Italia presente con solo due etichette: alla posizione n. 21 il Prosecco Superiore di Altaneve (Best Italian Prosecco), ed alla posizione n. 25 La Serra Moscato d’Asti 2018 di Marchesi di Gresy (Best Italian Moscato d’Asti).

Per l’Italia però non finisce qui, perché da segnalare ci sono i migliori vini delle tipologie rimaste fuori dalle top 30: dal Barbaresco 2001 di Gaja (Best Barbaresco) al Vigna la Mandorla Barbera d’Asti Superiore 2016 di Luigi Spertino (Best Italian Barbera), dal Brunello di Montalcino 2004 di Soldera - Case Basse (Best Italian Brunello) al Chianti Classico Riserva 2015 di Poggio Amorelli (Best Italian Chianti), dal Gavi dei Gavi D’Antan 2006 de La Scolca (Best Italian Gavi) all’Harimann Montepulciano d’Abruzzo 2007 di Pasetti (Best Italian Montepulciano d’Abruzzo), dallo Sperss Langhe 2011 di Gaja (Best Italian Nebbiolo) alla Collezione di Famiglia Valpolicella Ripasso Superiore 2016 di Tinazzi (Best Italian Ripasso), dal Monte Carbonare 2015 di Suavia (Best Italian Soave) al Valpolicella Classico Superiore 2008 di Giuseppe Quintarelli (Best Italian Valpolicella Red), da Le Caggiole Vino Nobile di Montepulciano 2015 (Best Italian Vino Nobile di Montepulciano) al Nussbaumer Gewürztraminer 2016 di Tramin (Best Northern Italy Gewürztraminer), dal Pinot Grigio 2016 di Ronco Severo (Best Northern Italy Pinot Grigio) al Pinot Nero 2017 di Serafini & Vidotto (Best Northern Italy Pinot Noir), dall’Harlequin 2009 di Zymè (Best Northern Italy Red) all’Ego Cannonau di Sardegna 2014 di Delogu (Best Sardinian Cannonau), dal Gran Pumo d’Oro Primitivo di Manduria Riserva 2014 de Il Pumo (Best Southern Italy Primitivo) al Duca di Montalbo 2004 di G. Milazzo (Best Southern Italy Red), fino allo Zibibbo Secco Bianco 2018 di Giotto Bini - Serragghia (Best Southern Italy White).

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