Con i grandi mercati del vino mondiale in grande difficoltà, per le cantine ed i territori italiani diventano sempre più importanti da coltivare quei Paesi più piccoli, magari, ma con potenzialità di crescita importanti, sopratutto per i vini di medio-alto livello. Come Danimarca e Polonia. Due mercati in crescita, anche nel 2020, tanto che, nei primi 3 mesi 2020, hanno mosso, insieme, 69 milioni di euro di importazioni di vino italiano (sui 63 del primo trimestre 2019, dati Istat). Paesi da cui provano a ripartire anche gli eventi “fisici” per la promozione del vino italiano nel mondo, con Iem-International Exibithion Management, leader storico nell’organizzazione degli eventi all’estero del vino italiano, guidato da Marina Nedic e Giancarlo Voglino. “Ci crediamo, tra ottimismo e cautela, ma convinti più che mai che, nonostante la crescita del digitale, che è stato fondamentale nel pieno del lockdown, e che sarà importante anche in futuro, per il vino e gli affari, il contatto personale diretto e al presenza fisica siano insostituibili. Da parte dei produttori e del mercato si sente forte l’esigenza di tornare ad incontrarsi di persone”, spiegano Nedic e Voglino.
La prima tappa del “Simply Italian Europe 2020 Tour” sarà a Copenhagen (Moltkes Palace), in Danimarca, il 22 settembre, mentre il 24 settembre toccherà a Varsavia (Hortel Bristol), in Polonia. Tanti i protagonisti nei calici, con masterclass, degustazioni guidate e walkaorund tasting: dai vini dei produttori del Pinot Grigio del Consorzio delle Venezie a quelli della Doc del Collio, dall’Istituto Marchigiano Tutela Vini al Consorzio Vini d’Abruzzo e, a Varsavia, anche dell’Asti Docg.
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