Nel Regno Unito come altrove, il lockdown ha spinto la crescita dell’e-commerce enoico per il consumo domestico, in un mercato, peraltro, dove il canale on-line è tra i più avanzati a livello europe (già nel 2018 le vendite enoiche on-line in Uk valevano il 6,5% del totale, secondo Iwsr). Un canale da coltivare anche in questo mercato che per l’Italia rappresenta il n. 3 in volume e valore, e dove il Belpaese deve lavorare ancora molto, visto che, secondo l’analisi di MiBD Wine Analytics sulle referenze dei 50 più visitati store enoici on-line di Oltremanica, l’Italia enoica è discretamente piazzata a livello di denominazioni, almeno tra i vini rossi, con il Barolo presente nel 70% delle carte dei vini, il Chianti nel 64% e la Sicilia (con l’Igt) nel 58%, in una top 15 guidata da Rioja, Mendoza e Cotes du Rhone, manca, almeno nei vertici, tra i brand, dove dominano big come Graham’s, Fonseca e Penfolds.
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