Brutto segnale per le fiere internazionali del vino, che arriva da quella Cina che, invece, sembra essere un mercato in ripartenza e più avanti degli altri verso un ritorno alla normalità: Vinexpo Shanghai 2020, in programma dal 21 al 23 ottobre, è stato trasformato in un evento non più fisico, ma 100% digitale. Ad annunciarlo la stessa Vinexposium - la joint venture nata tra la fiera di Bordeaux e Comexposium, che spiega come “la situazione attuale ha reso impossibile realizzare un evento fisico - Vinexposium coglie quindi l’opportunità per lanciare la sua nuova piattaforma digitale Vinexposium.Connect a Vinexpo Shanghai, e continua ad adattarsi capitalizzando i contenuti di alto livello tradizionalmente forniti dalla sua Academy”.
“Con Vinexposium.Connect, che stiamo lanciando a Vinexpo Shanghai, ci stiamo adattando a una situazione molto impegnativa, e stiamo lanciando ufficialmente un potente strumento che può essere utilizzato dagli operatori del settore che hanno bisogno di creare reti e reperire informazioni e servizi di qualità”, commenta il Ceo di Vinexposium, Rodolphe Lameyse.
Servizi digitali, dunque, connesioni tra espositori e buyer di Cina e non solo in maniera virtuale, e alcuni seminari, ovviamente on line, come quello che sarà guidato da Thomas Keeling, Direttore della Ricerca Asia-Pacifico per Iwsr, che analizzerà il mercato di oggi immaginando quello di domani in Cina, o quello guidato da Ian Anderson Ford, Founding Partner di Nimbility, che analizzerà l’impatto del Covid-10 nel mercato cinese del vino, tra commercio elettronico, canali che si riposizionano e tendenze emergenti.
Tutto via web, come detto, in una modalità che minaccia di restare predominante ancora a lungo, anche sul fronte degli eventi internazionali del vino, messi a dura prova dalla seconda ondata della pandemia che si sta sviluppando in tanti Paesi del mondo, e anche dalle difficoltà a viaggiare che questo comporta.
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