Sebbene la California sia il faro della produzione di vino in Usa, e sotto i riflettori da qualche tempo ci siano altri Stati come l’Oregon o Washigton, lo Stato della Virginia rappresenta la storia della produzione di vino in America, peraltro con un legame fortissimo con l’Italia. È qui che nel 1773, Philip Mazzei, antenato di quella che sarebbe diventata una delle famiglie più importanti del vino toscano, amico di Benjamin Franklin, uno dei padri fondatori degli Stati Uniti, e di Thomas Jefferson, terzo presidente Usa, piantò le prime viti europee in territorio americano. Eppure, nello Stato in cui lo stesso Jefferson volle dare impulso alla produzione del vino, e che è anche sede della Trump Winery, la cantina della famiglia dell’ormai ex presidente Usa Donald Trump, in uno dei tanti paradossi americani, vige ancora il regime di monopolio per la vendita di vino e alcolici (come in altri 17 Stati dell’Unione). E forse, anche alla luce della storia, oltre che del valore e della notorietà del presente dei vini toscani, non stupisce che sia proprio la Toscana, al n. 6, la Regione di provenienza più presente nelle carte devi vini dei ristoranti della Virginia, almeno guardando ai vini rossi, con almeno una referenza dal Granducato nel 64% delle wine list. A dirlo i dati di MiBD Analytics. E se al vertice assoluto c’è la California, che fa en plein (nel 100% delle carte dei vini analizzate), in “top 15” ci sono anche le tante Igt d’Italia e il Piemonte, in posizione n. 8 e n. 9 (nel 54%), curiosamente davanti alla stessa Virginia (nel 52% delle carte dei vini del suo Stato). E nel 34% delle wine list, in posizione n. 15, il Belpaese è presente anche con il Veneto.
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