In questi mesi di stop forzato ad incontri e spostamenti, le degustazioni di vino on line, a distanza, organizzate talvolta in maniera impeccabile, talvolta meno, sono diventate un must per tanti addetti ai lavori ed appassionati, e hanno aiutato anche le cantine a tenere i contatti con importatori, distributori, stampa e così via. Un tipo di degustazione che a molti, va detto, non piace, perchè manca tutto quello che è la socialità e la convivialità che si respira “in presenza”, anche in una degustazione tecnica. Eppure, è un sistema che, secondo voci autorevoli, funziona, e che, anche dopo il Covid, tra praticità, tempo risparmiato, ma anche maggiore attenzione sul vino stesso che viene degustato, sostituirà, il larga parte, la degustazione “dal vivo”. A dirlo una delle voci più seguite del panorama della critica enoica mondiale, James Suckling, che, da anni, ha investito con successo anche nell’organizzazione di grandi eventi del vino. E che ha partecipato al recente “The Hong Kong Wine & Dine Festival”, con una seguitissima masterclass dedicata a Bordeaux. Esperienza di debutto, in questo senso, per James Suckling, che, al magazine francese “Vitisphere”, ha dichiarato: “io credo senza dubbio che le degustazioni on line possano rimpiazzare quelle fisiche, grazie alla loro efficienza e al focus sull’esperienza. E credo che quando ognuno di noi potrà tornare a viaggiare, vedremo una combinazione di entrambe. Non credo che le degustazioni fisiche spariranno del tutto, per come essere umani amiamo socializzare con un buon bicchiere di vino”.
Secondo Suckling, però, anche nell’on line, come dal vivo, è vietato improvvisare: “la chiave per gestire una degustazione in videoconferenza è pianificare in anticipo e assicurarsi che tutto sia pensato proprio come per una degustazione fisica. È molto utile utilizzare una guida scritta o un foglio che spieghi la degustazione e come funziona, nonché una sequenza temporale. Ho l’impressione che la maggior parte delle persone che fanno queste degustazioni video non si preparino in anticipo. E quindi non sono curati adeguatamente. Detto questo, credo che i consumatori siano online per imparare ma anche per divertirsi. Quindi la degustazione non va resa troppo seria, ma personalizzata, interagendo con le persone come se fossero in sala con te a degustare. Nelle degustazioni professionali, invece, è molto più importante che ci sia una sessione di domande e risposte, perchè si parla ad un pubblico diverso”.
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