L’asta di beneficenza dell’Hospices de Nuits-Saint-Georges festeggia la sua edizione n. 60 in una maniera ben diversa da quanto avrebbe immaginato. Fondato nel 1270, quindi quasi due secoli prima del suo illustro vicino, l’Hospice di Beaune, a cavallo tra il regno di Luigi IX e la salita al trono di Robert II, duca di Borgogna, è stato per lungo tempo un lazzaretto, prima di diventare, alla fine del Seicento, un vero e proprio ospedale. Con il suo vigneto, nato nel corso dei secoli grazie alle donazioni dei ricchi possidenti del territorio: oggi, su quei terreni, ci sono 12 ettari di vigneto, perlopiù della prestigiosa denominazione Nuits-Saint-Georges, da cui nascono 16 etichette, tra cui spicca il Nuits-Saint- Georges 1er cru “Les Didiers”. Una produzione che, per buona parte, viene assegnata nell’asta di beneficenza che andrà in scena il 14 marzo, nella cornice di Château du Clos de Vougeot, come da tradizione, ma, per evidenti ragioni, in diretta streaming (qui).
Sotto il martello, 114 “pièce”, botti da 228 litri, dell’ultima annata, la 2020, che in Borgogna è stata decisamente buona, 112 di rosso e 2 di bianco. I proventi, che un anno fa raggiunsero il record di 1,6 milioni di euro raccolti, andranno a finanziare l’ospedale di Nuits-Saint-Georges, mentre la vendita della “charity pièce”, una botte di Nuits-Saint-Georges Premier Cru Les Saint-Georges 2020 prodotto interamente dalle viti più vecchie, di oltre 70 anni, finanzierà l’Istituto Pasteur e la ricerca sulle varianti del virus Covid-19. Con la possibilità di sostenere l’iniziativa anche acquistando una singola bottiglia, al prezzo di 150 euro.
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