Dopo anni di riflessioni, progetti e ricerca di partner, istituzionali e non, i lavori della Cité des Vins et des Climats de Bourgogne sono finalmente pronti a spiccare il volo. Come accennato da WineNews qualche giorno fa (qui), il nuovo presidente, Benoît de Charette, che viene da una famiglia di vignaioli, ha confermato la posa della prima pietra, in tutti e tre i siti coinvolti, entro metà 2021. In effetti, la Cité di Beaune ha iniziato i lavori il 12 marzo, a Mâcon l’appuntamento con la posa della prima pietra è per il 29 marzo - ma i lavori entreranno nel vivo solo ad aprile - e a Chablis si dovrà attendere l’arrivo dell’estate. Tre siti, in cui saranno raccontate la storia e la cultura dei 1.247 “climats” di Borgogna, Patrimonio Unesco dal 2015. A livello architettonico, il progetto più interessante è sicuramente quello di Beaune: un viticcio, che ricorda vagamente il Moma di New York progettato da Frank Llloyd Wright. In tutto, una superficie museale di 3.600 metri quadrati, con vista sui vigneti di Borgogna. L’apertura di tutte e tre le Cité, se tutto andrà secondo previsioni, avverrà nell’estate 2022, con l’obiettivo, dichiarato, di attirare sul territorio 180.000 wine lover ogni anno da tutto il mondo.
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