La Gran Bretagna, nonostante lo spauracchio della variante indiana del Covid-19, è stato il primo grande Paese europeo ad uscire dall’emergenza ed a mettersi quasi definitivamente alle spalle la pandemia. Una ripartenza attesa, che ha riportato milioni di persone nei pub e nei ristoranti, anche se solo all’aperto, almeno fino all’1 giugno, proprio come in Italia. Tornano a volare, così, i consumi fuori casa, compresi ovviamente quelli di vino, con i wine lover britannici che, come racconta uno studio di Berkmann Wine Cellars, il più grande importatore a gestione familiare del Paese (con tanta Italia in portafoglio, da Antinori a Famiglia Cotarella, da San Leonardo a Mezzacorona, da Librandi a Masi, da Umani Ronchi a Ca’ del Bosco, da Tasca d’Almerita a Marco Felluga, da Cantine del Notaio a Teruzzi), hanno una gran voglia di tornare a spendere, persino più di prima.
Tra tutti i gruppi di età, in realtà, solo il 20% dei wine lover spenderà più di prima, il 56% quanto prima, ed il 24% meno di prima della pandemia, mostrando quindi una certa cautela. Percentuali che cambiano, sensibilmente, quando si prende in esame la sola fascia dei più giovani, ossia i consumatori tra i 18 ed i 34 anni, i più colpiti, nel portafoglio, dalla pandemia, ma anche quelli che, paradossalmente, hanno più voglia di tornare a spendere. Che si tratti di euforia o incoscienza, poco importa: il 39% di loro ha tutta l’intenzione di spendere più di prima per un bicchiere o una bottiglia di vino, il 48% lo stesso budget, e solo il 13% meno del periodo pre pandemico.
Ma cosa cercano i wine lover britannici alla fine del lockdown? Il 58% guarda al rapporto qualità/prezzo, il 47% l’alta qualità, il 35% una varietà o un sapore conosciuto, il 21% acquista un vino da un Paese con cui si ha una certa familiarità, il 17% sceglie un brand conosciuto, il 13% si fida delle raccomandazioni dello staff di bar e ristoranti, l’11% cerca qualcosa di nuovo, il 10% vuole un vino che non si trovi anche al supermercato, e il 6% preferisce un vino biologico o biodinamico. In questo senso, il 42% dei wine lover ama ancora scegliere il proprio vino dalla classica wine list cartacea, il 16% si affida ai consigli dello staff, il 15% sceglie da solo, informandosi sul web, il 14% preferisce il menu digitale e il 12% si “accontenta” delle raccomandazioni settimanali. Quella alle porte, per i consumi di vino fuori casa in Gran Bretagna, sarà un’estate particolare, perché il 41% dei wine lover britannici hanno pianificato le proprie vacanze dentro i confini nazionali. Questo vuol dire che un enorme volume di vino verrà consumato in Uk, dove in tanti, c’è da scommetterci, cercheranno i sapori dei Paesi del vino più amati, dall’Italia alla Francia.
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