Una eccellente cucina, una impeccabile accoglienza in sala, ma anche una grande carta dei vini. Ingredienti fondamentali per il successo di un ristorante, e oggi più che mai anche per una ripartenza che si spera definitiva e piena. Ed a dare uno sguardo internazionale proprio sull’aspetto delle carte dei vini, dal 1981, è la rivista Usa “Wine Spectator”, che ogni anno premia le migliori wine list della ristorazione mondiale. E con i 3 “Grand Awards”, il massimo riconoscimento, dell’edizione 2021 (andati tutti a ristoranti americani, Le Bernardin a New York, SingleThread Farms nella Sonoma County e Brennan’s a New Orleans), oggi sono 97 i templi per gli amanti del buon bere in tutto il mondo. Di cui 6 sono in Italia, tutti confermati. Dalla monumentale cantine dalla tristellata Enoteca Pinchiorri di Firenze, costruita nel tempo, con investimenti e passione, da Giorgio Pinchiorri insieme ad Alessandro Tomberli, e premiata dal 1984, a quella del tre stelle Michelin La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, dove sala e cantina sono gestiti da Marco Reitano, passando per la ricchissima wine list della stellata Ciau del Tornavento di Treiso dello chef Maurilio Garola, o per quella del Ristorante Cracco di Milano, gestita dal sommelier Gianluca Sanso. Ed ancora, ovviamente, la sconfinata selezione dell’Antica Bottega del Vino di Verona, riferimento per gli enoappasionati, oggi di proprietà delle Famiglie Storiche e guidata da Luca Nicolis, fino a quella de il Poeta Contadino di Alberobello di Leonardo Marco. Luoghi in cui quello che finisce nel piatto non è meno importante di quanto riempie i calici.
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