La buona notizia, per il vino italiano, è che le difficoltà sui mercati esteri sembrano già archiviate: ad un anno e mezzo dai primi lockdown, i numeri raccontano un sostanziale ritorno alla normalità. Quella eccezionale, invece, è che praticamente tutti i Paesi più importanti per l’export enoico tricolore sono in crescita in questi primi 5 mesi 2021. Come emerge dai dati Istat, aggiornati a fine maggio ed analizzati da WineNews, nel periodo gennaio-maggio 2021, le spedizioni complessive delle cantine del Belpaese hanno toccato i 2,689 miliardi di euro, in crescita del +11,2% sullo stesso periodo del 2020, quando a fare da contraltare al boom delle importazioni Usa del primo bimestre si abbatté su tutto il settore l’effetto delle chiusure forzate di marzo e aprile. Meglio anche dei primi 5 mesi 2019 (+6,3%), quando l’export di vino italiano raggiunse i 6,4 miliardi di euro: se nei prossimi mesi si riuscirà a gestire la terza ondata di Covid-19 senza nuove limitazioni, il record dell’export di vino italiano diventa decisamente, e un po’ clamorosamente, alla portata.
Impressionante, in senso positivo, il dato degli Stati Uniti, che ancora un mese fa erano in ritardo sul 2020, e che, invece, adesso fanno segnare uno spettacolare +8,7%, a quota 684 milioni di euro di vino italiano importato nei primi cinque mesi del 2021. In territorio positivo anche il Canada, a quota 141,6 milioni di euro (+0,6%), che conferma il buon momento del vino italiano. Tornando sulle coste europee dell’Atlantico, l’unica nota dolente di questi primi 5 mesi 2021, è la Gran Bretagna, ferma a 231 milioni di euro (-7,2%). Bene, invece, la Germania, secondo mercato dietro agli Usa per il vino italiano, a quota 445,9 milioni di euro, in crescita del +5,6%. Ottimo il dato della Svizzera, con 167 milioni di euro, in crescita del 21% sui primi 5 mesi 2020. Cresce anche la Francia, che ha acquistato 80,1 milioni di euro di vini italiani, il 15,1% in più del 2020.
Restando in Europa, lascia ancora qualcosa per strada la Svezia (-4%), con 81,4 milioni di euro, ma va ricordato che un anno fa sia Stoccolma che Oslo registrarono crescite importanti e del tutto controtendenza, che non frenano l’ulteriore crescita della Norvegia, a 43,4 milioni di euro (+1,2%). Fa bene anche l’Austria, con 40,4 milioni di euro (+7,4%), ma ancora meglio la Russia, che mette a segno un vero e proprio exploit: +42,5% a 47,3 milioni di euro. Infine, i mercati asiatici, con la Cina lanciatissima a quota 54 milioni di euro, in crescita del +80% in questi primi cinque mesi del 2021. Ancora meglio, almeno in termini percentuali, fa la Corea del Sud, con 37 milioni di euro di vino italiano importato (+161%). Infine, il Giappone, ancora in calo: -2,9%, a 66,2 milioni di euro.
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