Il 2021 appena concluso è stato un altro anno record per gli investimenti sul segmento dei fine wines. A confermarlo gli indici più importanti del Liv-Ex, il “termometro” mondiale del mercato secondario. Il Liv-ex 100, il più importante della piattaforma, è cresciuto del 23,1% sui 12 mesi (per il Belpaese, ne hanno fatto parte, fino al 31 dicembre 2021, il Barolo 2014 di Bartolo Mascarello, il Barolo Villero 2013 di Brovia, il Barolo Sperss 2013 di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva 2010 di Giacomo Conterno, il Masseto 2014 e 2015 e l’Ornellaia 2013 e 2015 del gruppo Frescobaldi, il Sassicaia 2014, 2015 e 2016 della Tenuta San Guido, il Solaia 2015 ed il Tignanello 2015 e 2016 della Marchesi Antinori, con il Tignanello 2015 che è anche il vino italiano dell’indice che ha visto la maggiore rivalutazione, a +47,7% nell’anno). Bene anche il Liv-Ex 1000, il più ampio di tutti, cresciuto del +19,1%. E di cui fa parte anche l’Italy 100, che dopo un 2020 da assoluto protagonista ha performato meno del mercato, ma è cresciuto comunque di un robusto +13,9%. Un risultato importante per l’indice tricolore, formato dal Barbaresco (annate dalla 2008 alla 2017), dal Sorì San Lorenzo (annate dalla 2013 alla 2017 con denominazione Barbaresco, e dalla 2007 alla 2011 con denominazione Langhe), e dallo Sperss (annate dalla 2013 alla 2016 con denominazione Barolo, annate dalla 2006 alla 2011 come Langhe) di Gaja, dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (annate dalla 2000 alla 2014, ad eccezione della 2003, 2007, 2009, 2011 e 2012), dal Masseto (dalla 2008 alla 2017), dall’Ornellaia (dalla 2008 alla 2017), dal Sassicaia (annate dalla 2008 alla 2017), dal 100% Sangiovese Toscana Igt di Soldera Case Base (2006-2016, ad eccezione della 2010), dal Solaia (2008-2017) e dal Tignanello (2008-2017) di Antinori.
In questa peculiare selezione, il vino che si è rivalutato di più, nei 12 mesi, è il 100% Sangiovese Toscana Igt 2008 di Soldera Case Basse, la cui quotazione è cresciuta del 50,5%, davanti al Tignanello di Antinori, che ha fatto +49,5% con l’annata 2019 e, come detto, 47,5% con la 2015, e al Masseto 2010, a +40,7%. Davanti, ancora, ad altre quattro annate di Tignanello, la 2011, la 2012, la 2014 e la 2016, con quotazioni cresciute tra il +38%,2 ed il +39,8%, con una “Top 10” ricostruita da WineNews chiusa dal Masseto 2009, a +38,1%, e dal Barbaresco 2021 d Gaia, a +37,9% nei 12 mesi del 2021.
High lights tricolore di un mercato, quello che si muove sul Liv-Ex, ha ha raggiunto i suoi livelli più alti di sempre: oltre 100 milioni di sterline il valore incrociato di domanda e offerta, quasi 12.000 singoli vini di oltre 4.000 produttori scambiati da 567 membri che fanno parte del Liv-Ex. E a partire da questo gennaio, ci saranno degli aggiornamenti negli indici, che riguarderanno l’Italia. Nel Liv-Ex 100 ci saranno 4 nuove etichette italiane: il Barbaresco 2018 di Gaja, il Barolo Monvigliero 2016 di Comm. G. B. Burlotto, il Brunello di Montalcino 2016 di Poggio di Sotto, ed il 100% Toscana Igt Soldera Case Basse 2016. Mentre, nell’Italia 100, il Barolo di Bartolo Mascarello ed il Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno prenderanno il posto dello Sperss e del Sorì San Lorenzo di Gaja, e per i grandi Supertuscan (Tignanello, Sassicaia, Masseto, Solaia e Ornellaia), uscirà l’annata 2008, per fare spazio alla 2018.
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