L’enoturismo è una realtà consolidata nel mondo, e piace ad ogni livello: dalle esperienze più semplici e accessibili per tutte le tasche, a quelle esclusive nei grandi wine resort di lusso. Ed ora, tra guide cartacee e digitali, servizi e app dedicati a chi vuol dormire tra le vigne, si fa largo anche Airbnb, la piattaforma nata, originariamente, per prenotare soggiorni in case private messe a disposizione degli utenti. Che, da qualche tempo, nell’aggiornamento estivo della app, ha introdotto proprio la categoria “Vineyards”, che già comprende oltre 120.000 destinazioni in tutto il mondo (e oltre 1.000 in Italia) tra cui scegliere. Ennesimo segnale di un fenomeno, quello del turismo legato al vino, che è sempre meno una nicchia, e sempre più un segmento strutturale dell’offerta turistica complessiva.
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