Al giro di boa di questo 2022, l’export di vino e spirits della Francia raggiunge i 9 miliardi di euro, un nuovo record, come annunciato da Olivier Becht, Ministro per il Commercio Estero. Ampiamente sopra i livelli del 2019, ma anche il 14% in più degli 8 miliardi di euro del primo semestre 2021. I vini, da soli, rappresentano 6 miliardi di euro di export, in crescita del 13% sullo stesso periodo del 2021. “Vini e spiriti rappresentano il cuore delle esportazioni agroalimentari nazionali, guidate dalle performance del Cognac (2 miliardi di euro, +9%) e Champagne (2 miliardi di euro, +32%)”, ha detto Olivier Becht, come riporta “Vitisphere”.
La prima destinazione rimangono gli Usa, dove nel primo semestre 2022 vini e liquori francesi hanno fatturato 2,5 miliardi di euro (il 28% delle esportazioni del settore): qui finisce il 40% delle spedizioni di Cognac ed il 16% di quelle di Champagne. Numeri che confermano la necessità, per la Francia, di trovare una soluzione definitiva al conflitto sugli aiuti di Stato all’industria aeronautica tra Ue (per Airbus) e Usa (per Boeing), culminato con in dazi imposti da Trump sul vino di Francia, Spagna e Germania, in vigore tra il 2019 e l’inizio del 2021, quando il neo Presidente Joe Biden decise di sospenderli. Ma non di cancellarli, visto che, almeno sulla carta, queste tariffe potrebbero restare in vigore fino al 2026. Dalle parole del Ministro per il Commercio Estero, che nelle scorse settimane ha incontrato la sua controparte Usa, Katherine Tai, filtra ottimismo: “lo stato d’animo è completamente cambiato tra le amministrazioni Trump e Biden. L’obiettivo è davvero quello di arrivare a una soluzione duratura, che vada a vantaggio di entrambe le parti. I negoziati continuano e non c’è motivo per cui non possano avere successo”.
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