Alla fine, nella Champagne, la 2022 si racconta come “un’annata perfetta, con volumi significativi, una stagione viticola intensa ma serena e uno stato sanitario ottimo”, grazie al fatto che “nonostante la siccità dell’estate, un po’ di pioggia è caduta al momento giusto, consentendo un’ottima maturazione”. Lo riporta il Comité Champagne, creato dalla legge francese del 12 aprile 1941, con sede ad Epernay, che riunisce tutti i viticoltori e tutte le maison di Champagne, territorio sacro della grande spumantistica francese e del mondo. “Gli ultimi grappoli sono stati raccolti, i centri di pressatura hanno consegnato gli ultimi mosti e la fermentazione è in corso. La vendemmia in Champagne, iniziata il 20 agosto per i cru più precoci, si è appena conclusa”.
Con vigneron e maison che si dicono “entusiasti di questa magnifica vendemmia. I mosti lasciano presagire un’ottima qualità, il livello medio di alcol potenziale è superiore al 10% e l’acidità è buona. Per le quantità, pur essendo piuttosto eterogenee a seconda dei settori, hanno permesso a ciascuno di raggiungere la resa commerciabile, fissata per l’anno a 12.000 chili di uva per ettaro”.
Il presidente dei viticoltori, Maxime Toubart, si rallegra del fatto che “grazie a una vendemmia abbondante e di qualità e con il consenso eccezionale dell’Inao (Institut national de l’origine et de la qualité, ndr), i viticoltori hanno potuto ricostituire la loro riserva interprofessionale, che era stata ampiamente utilizzata l’anno scorso per compensare le perdite della campagna 2021”.“La vendemmia 2022 è provvidenziale”, secondo David Chatillon, presidente delle maison, che nota, con soddisfazione, che “la domanda del mercato è forte (+9% a fine agosto rispetto all’anno scorso) dopo una già notevole annata 2021”.
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