Finita l’estate, si torna sui banchi. E poco importa che abbiate terminato gli studi da tempo immemore, perché, citando un pezzo di storia della televisione italiana, “Non è mai troppo tardi” per investire del tempo in formazione. Che sia per passione, o per motivi professionali, l’offerta di corsi dedicati alle tante sfaccettature del mondo del vino - dalla degustazione alla commercializzazione - è sempre più ricca, in Italia come nel resto del mondo. Dove il punto di riferimento è sempre di più il Wset, che, nell’anno accademico 2021/2022, ha diplomato 117.000 studenti, nei differenti corsi, in tutto il mondo, l’8% in più dell’anno precedente.
Le lezioni, ormai, vanno in scena in ben 75 Paesi diversi, un record, con gli Usa che si confermano, con 23.000 iscritti, il primo mercato. Segue la Gran Bretagna, dove il Wset è nato nel 1969, con 20.000 iscritti, ma crescono molto anche Olanda, Germania e Spagna. Un’altra buona notizia arriva dalla Cina, che da luglio, dopo più di due anni di stop a causa della pandemia, ha ripreso le lezioni in presenza: tra Cina continentale, Hong Kong, Macao e Taiwan si contano il 10% degli iscritti ai corsi Wset.
E l’Italia? Anche nel Belpaese le sedi e le partnership continuano a crescere: da ottobre, tra Toscana e Marche, a Firenze ed a Ancona, al via i corsi di secondo e terzo livello, grazie alla collaborazione tra Winejob, la più importante realtà italiana che si occupa di far incontrare domanda e offerta nel mondo del vino, e la “Wine School Italia di Alessandroni Gabriele, Wset Approved Program Provider”. Il Wset, inoltre, è tra i protagonisti - insieme alla Maison du Whisky ed a Velier - del Master in “Wine & Spirits Culture, Communication & Marketing” dell’Università di Pollenzo.
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