Nei 12 mesi, compresi tra giugno 2021 e giugno 2022, le esportazioni globali di vino hanno raggiunto i 10.803 milioni di litri (-0,9%), per un giro d’affari di 36,26 miliardi di euro (+11,8%), un record storico, con una sensibile crescita del prezzo medio, passato da 3 a 3,36 euro al litro. In sostanza, come raccontano i numeri dell’Observatorio Español del Mercado del Vino, le spedizioni hanno visto un calo di 92,8 milioni di litri, con una dinamica negativa iniziata a febbraio e ancora in corso, ma i fatturati sono cresciuti di 3,56 miliardi di euro rispetto ai 12 mesi precedenti. In questo periodo, gli Stati Uniti si sono rivelati il mercato che è stato capace di crescere di più, spendendo 1,37 miliardi di euro in più e importando 138,8 milioni di litri di vino in più, arrivando a 6,48 miliardi di euro per 1,42 miliardi di litri di vino importato nel periodo giugno 2021-giugno 2022. Usa che, così, consolidano il proprio primato in termini di valori, e scavalcando, a volume, sia la Germania che il Regno Unito.
La Gran Bretagna è ancora stabilmente il secondo mercato mondiale per le spedizioni di vino a valore: Londra, nei 12 mesi che vanno da giugno 2021 a giugno 2022, ha importato 4,54 miliardi di euro di vino, con una spesa che segna una crescita impressionante, di 780 milioni di euro, pari al +20,7%. I volumi, al contrario, registrano un piccolo arretramento, e si fermano a 1,36 miliardi di litri, lo 0,5% in meno dei 12 mesi precedenti, confermando il Paese al terzo posto, dietro a Stati Uniti e Germania, che diventa il secondo mercato a volume per le esportazioni di vino, con 1,36 miliardi di litri, in calo del 4,7%, e ancora al terzo posto a valore, sostanzialmente stabile a quota 2,79 miliardi di euro (+0,7%).
Infine, da segnalare il prevedibile crollo della Russia: l’invasione dell’Ucraina a febbraio - e il conseguente isolamento internazionale, che sta portando enormi ripercussioni economiche nel Paese, e quindi nei consumi - ha fatto cadere le importazioni di vino, a volume, del 37,1%, e a valore del 34% (-349 milioni di euro), facendo scivolare Mosca dalla decima alla tredicesima posizione tra i mercati di riferimento dell’export enoico mondiale.
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