Se il vino italiano è un’eccellenza mondiale, il merito è anche di tanti imprenditori che guidano aziende di riferimento. Come Matteo Bruno Lunelli, ad del gruppo Lunelli (oggi comprende Ferrari Trento, la grappa Segnana, l’acqua minerale Surgiva, i vini fermi di Tenute Lunelli e, più recentemente, il Prosecco Superiore Bisol1542 e l’iconica cedrata Tassoni), vincitore nazionale del Premio Ey (Ernst & Young) “L’Imprenditore dell’Anno” n. 25 “per l’impegno nel portare l’eccellenza italiana in tutto il mondo, affrontando il percorso di crescita di un’impresa familiare e radicata nel territorio, con coraggio e costante impegno nella ricerca della qualità e della cura per il dettaglio, valorizzando al meglio i talenti, tra tradizione, innovazione e sostenibilità”. E come Dominga Cotarella, ai vertici di Famiglia Cotarella insieme a Marta ed Enrica Cotarella, che ha ricevuto il “Premio Speciale made in Italy” per il progetto Intrecci, “per l’impegno nell’ideazione e attuazione di un progetto innovativo dedicato alla formazione dei giovani, attraverso la promozione a livello nazionale e internazionale, delle eccellenze territoriali e culturali del nostro Paese nel settore hospitality.”
Riconoscimenti prestigiosi, in un premio, quello di Ey, leader mondiale nei servizi professionali di revisione e organizzazione contabile, assistenza fiscale e legale, transaction e consulenza, riservato a imprenditori italiani alla guida di aziende con un fatturato di almeno 40 milioni di euro che sono riuscite a rinnovarsi contribuendo in modo significativo alla crescita economica, ambientale e sociale del Paese, dimostrando coraggio, innovazione e trasformazione in un periodo caratterizzato da importanti sfide e continui cambiamenti.
“Sono onorato di ricevere questo premio - ha detto Matteo Bruno Lunelli - che rappresenta prima di tutto un riconoscimento della passione, della dedizione e del talento di tutte le donne e gli uomini del Gruppo Lunelli. È il frutto di una storia di 120 anni costellati di successi per l’azienda e per il sottoscritto sono ormai 20 anni di lavoro molto intensi e impegnativi ma anche bellissimi e ricchi di soddisfazioni. Lo dedico alle persone che mi supportano ogni giorno: a mia moglie che mi dona sempre il suo sostegno, a tutta la mia famiglia che mi ha sempre dato grande fiducia e ai nostri collaboratori che con noi condividono la medesima passione e valori comuni. Il nostro Gruppo vuole essere ambasciatore dello stile di vita italiano nel mondo e il suo successo è legato proprio alla fedeltà ad alcuni valori: la ricerca dell’eccellenza in ogni dettaglio, il forte legame con il territorio e una visione d’impresa che opera in armonia con l’ambiente, in sintonia con il territorio e mettendo le persone al centro”.
“L’Accademia Intrecci - ha spiegato, a WineNews, Dominga Cotarella -oggi risponde ad una esigenza ancor più evidente di quando è nata, nel 2017, di richiesta di figure professionali qualificate nel settore dell’accoglienza. In questo momento tutto il mondo richiede in maniera importante questi professionisti, noi ogni giorno abbiamo una richiesta, ma la nostra scuola, formando 25 ragazzi all’anno, non può risolvere un problema così profondo. Servono progetti per allargara la base. Intrecci è una grande opportunità peri ragazzi, perchè onestamente, dopo lo stage hanno subito il contratto a tempo indeterminato, e quando a 20-21 anni ti trovi a poter scegliere tra grandi opportunità è veramente qualcosa di straordinario”.
Idee, visioni e storie di impresa eccellenti, ed importanti come non mai. Perchè, come ha spiegato Massimo Antonelli, Ceo di EY in Italia e Coo di EY Europe West, “stiamo affrontando un anno particolarmente complesso e, proprio quando ci apprestavamo a uscire dall’emergenza pandemica, la crisi geopolitica e le conseguenze economiche hanno ulteriormente complicato la congiuntura internazionale e del Paese. Le previsioni di EY sul tema indicano per l’Italia una crescita del Pil reale del 3,6% nel 2022 e dello 0,5% nel 2023, mentre l’inflazione dovrebbe passare dal 7,9% del 2022 al 6,4% del 2023. Siamo dunque di fronte a un cambio di paradigma, senza garanzie di linearità o continuità. Ma il futuro non è scritto e osserviamo come le aziende, le persone e il Paese siano state in grado non solamente di accelerare ma di far propria la trasformazione. Tutti questi temi hanno un impatto determinante sulle persone e sul tessuto imprenditoriale che, mai come in questi ultimi anni, ha saputo dimostrare un eccezionale spirito di coraggio affiancato da una capacità unica di innovarsi e trasformarsi che oggi, in occasione della 25esima edizione del Premio EY L’Imprenditore dell’Anno, siamo qui per raccontare e celebrare”.
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