Tra i tanti problemi che si trova ad affrontare il mondo del vino francese, che sta attraversando un momento complesso e delicato, c’è anche quello del ricambio generazionale, reso particolarmente difficile da una tassa di successione che, spesso e volentieri, fiacca le ambizioni dei giovani vignaioli, che preferiscono passare la mano e mettere sul mercato vigneti e cantine. Con un impoverimento enorme, sociale, storico e di competenze, per i grandi territori del vino di Francia, dove il tema è dibattuto da anni, ma mai una soluzione è stata tanto vicina come ora. In Senato, infatti, è stato presentato un emendamento che prevede l’esenzione totale per le donazioni tra familiari di aziende vinicole, a partire già dal 2023, a patto che il beneficiario della donazione o della cessione si impegni a guidare l’azienda per almeno 25 anni.
“Questa misura - dicono i senatori che hanno presentato l’emendamento - mira a tutelare le aziende agricole e i vigneti di famiglia, riducendo la tassazione sulle donazioni e sulle successioni quando uno o più eredi desiderano rilevare l’azienda agricola, con gli altri eredi si impegnano a mantenere la proprietà e a lasciarla a disposizione dei cessionari per un lungo periodo (minimo 25 anni)”. L’emendamento stabilisce che “le successioni e le donazioni inter vivos riguardanti beni immobili ad uso agricolo sono esenti, a condizione che l’atto di registrazione della donazione o la dichiarazione di successione contenga l’impegno assunto da ciascuno degli eredi, legatari o donatari, per sé e per i propri successori, di conservare il bene trasferito per un periodo di 25 anni dalla data del trasferimento a titolo gratuito, con operatività diretta da parte di uno o più eredi, legatari o donatari, quali il coniuge o il partner in un patto di solidarietà civile, un fratello o una sorella, un loro ascendente o discendente, il coniuge o il partner in un patto di solidarietà civile di un loro ascendente o discendente”.
Riprendendo una proposta della Confédération Nationale des producteurs de Vins et eaux de vie de Vin d’Appellation (Cnaoac), i senatori firmatari dell’emendamento aggiungono inoltre che “la tassazione che attualmente si applica al trasferimento ai familiari di terreni agricoli e viticoli, dato l’alto valore di questi beni, incoraggia i proprietari a rimandare il passaggio generazionale”. E quando si affronta il momento della successione, le tasse che gli eredi devono pagare li spingono a vendere la proprietà, e l’azienda di famiglia, rischia quindi di essere smantellata. Da qui nasce la proposta presentata in Senato che, però, rischia di avere vita dura: da parte del Ministro delegato ai Conti Pubblici, Gabriel Attal, ha dato parere negativo, ricordando che “il Ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau, ha annunciato un progetto di legge sui terreni agricoli per l’inizio del 2023, bisogna affrontare gli argomenti nel giusto ordine”.
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