Prima ancora degli Hospices de Beaune, in Borgogna, al tramonto del regno di Luigi IX, intorno al 1270, nascevano gli Hospices de Nuits. L’ospedale, inizialmente, era un lazzaretto, ma l’attuale struttura risale ad un’epoca più recente, alla fine del XVII secolo, ed è stata ammodernata ed ampliata più volte nel tempo, l’ultima volta nel 2018. La tenuta vitivinicola, che oggi copre 12 ettari vitati, quasi tutti nella denominazione Nuits-Saint-Georges, è a tutti gli effetti parte integrante dell’Ospedale, ed è cresciuta costantemente nei secoli grazie alle donazioni delle famiglie locali più agiate, le più recente ad opera di Irène Noblet (una vigna di Gevrey-Chambertin “Champs-Chenys”) e della famiglia Jeanniard (alcune parcelle di Nuits).
Per l’Ospedale, il vino è una fonte di sostegno economico fondamentale, e, da 62 anni, l’appuntamento con l’asta benefica degli Hospices de Nuits, che torna il 12 marzo nella cornice di Château du Clos de Vougeot (e in streaming su Interencheres) è imperdibile per i collezionisti e l’alta società francese. Sotto il martello andranno 160 “pièces” (la barrique borgognona da 228 litri, di cui 157 di rosso e 3 di bianco) dell’annata 2022 di Borgogna, annata generosa e di grande qualità, divise in 19 cuvées diverse, i cui ricavi sosterranno le attività e i costi dell’ospedale.
Tanto ricca, quest’ultima annata, da meritare due nuove cuvèes: il Nuits-Saint-Georges 1er cru Les Saint-Georges “Vieilles Vignes” Cuvée Hugues Perdrizet, dedicata a Monsieur Hugues Perdrizet, che nel 1688 donò le prime parcelle agli Hospices de Nuits; e la seconda annata della “Cuvée des Bienfaiteurs”, un Nuits-Saint-Georges Premier Cru, blend dei nove premiers crus del Domaine, che verrà venduta a bottiglie, con i proventi che andranno a sostenere le attività dell’associazione “Les Blouses Roses”, che assistono 360.000 persone fragili in 378 città della Francia, grazie all’impegno di 4.200 volontari.
Per il quarto anno consecutivo, l’asta verrà battuta da Hugues Cortot e da Aymeric de Clouet, nella speranza di fare ancora meglio di un anno fa, quando la vendita all’incanto segnò il suo record, con una raccolta complessiva di 2,48 milioni di euro, il 30% in più del 2021, nonostante 5 pièces in meno sotto il martello, e rispetto al 2022, quando vennero raccolti 1,61 milioni di euro, le vendite hanno visto una crescita del 54%. Il prezzo medio di una pièce, così, è arrivato a 22.482 euro, dai 16.688 del 2021 e i 13.036 del 2020 (+72%).
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