Il rapporto tra alcol e salute, da anni al centro del progetto europeo “Wine in Moderation”, è un tema oggi più caldo che mai. La battaglia in Europa dell’Italia e degli altri Paesi del vino, contro la proposta irlandese di inserire in etichetta degli health warning che non distinguono tra uso ed abuso, rende infatti ancora più attuale il lavoro dell’associazione europea che promuove la cultura del consumo consapevole e del bere responsabile. “Come produttori di vino siamo assolutamente convinte della differenza che esiste tra uso ed abuso, ma dobbiamo anche attivarci per formare ed educare il consumatore a questa differenza, promuovendo il bere responsabile”, spiega a WineNews il presidente di Wine in Moderation, Sandro Sartor (Ceo Ruffino), che alla ProWein di scena a Dusseldorf (da oggi al 21 marzo) ha lanciato un nuovo strumento, pensato per i professionisti del vino, che li ... educhi ad educare.
“Questo è il momento di scendere in campo ed agire, perché il settore del vino è enorme, ed abbraccia tanti ambiti e tantissimi player che ogni giorno vengono a contatto con decine di persone. Sono loro che, oltre a raccontare le peculiarità e le storie dei nostri vini, devono promuoverne modalità di consumo responsabili. Se vogliamo sostenere questa differenza in modo efficace dobbiamo essere impegnati sul campo, diventando in qualche modo educatori”, racconta Sandro Sartor, ricordando, però, che “non ci si può improvvisare, ecco perché Wine in Moderation ha pensato di sviluppare un modulo di formazione, un vero e proprio decalogo, con l’aiuto di scienziati, medici ed educatori, che prevede un training interattivo capace di aiutare realmente le persone che verranno formate. A loro sarà demandato poi la formazione di chi lavora ogni giorno nel vino e soprattutto in cantina e a contatto con il pubblico, per aiutarli a servire il prodotto in maniera responsabile. A supporto di questa iniziativa - conclude il presidente Wine in Moderation - ci saranno materiali a disposizione sia dei professionisti che dei consumatori”.
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