La birra, seppur di poco, si conferma come la bevanda alcolica preferita di Francia, indicata dal 56% dei consumatori, contro il 55% di chi mette al primo posto il vino, seguito dallo Champagne (37%), dai cocktail (29%), dal sidro (22%) e dai superalcolici (20%). Emerge dal Barometro 2023 firmato dall’agenzia di marketing Sowine, che sottolinea come, se lo scarto è ai minimi termini, la distanza si fa invece abissale tra i più giovani: nella fascia 18-25 anni, infatti, il 53% preferisce la birra, ma solo il 33% il vino, con i cocktail che guadagnano il secondo gradino del podio con il 48% delle preferenze. La miscelazione, però, non sfonda tra i consumatori più maturi, visto che solo il 21% di chi ha tra i 50 ed i 65 anni indica i cocktail come bevanda alcolica preferita, lontani dalla birra (33%) ed a distanza abissale dal vino (68%).
Il 15% dei francesi dichiara di non consumare alcol, una tendenza particolarmente evidente nella fascia 18-25 anni (23% contro il 10% della fascia 50-65 anni) e tra le donne (17%, contro il 13% degli uomini). Cresce la popolarità del vino bianco, bevuto dal 93% dei consumatori, seguito da rosé (88%) e rosso (83%). Il 58% dei consumi di vino avviene in famiglia, il 32% tra amici, e se il 75% del vino rosso è legato al momento del pasto, il 28% dei bianchi ed il 25% dei rosati accompagna l’aperitivo, mentre il 20% di queste ultime due categorie è consumato dopo cena. In termini di varietali, lo Chardonnay è di gran lunga il vitigno di riferimento dei consumatori francesi, con il 40% delle preferenze, seguito da Merlot (27%), Pinot Nero (27%), Cabernet Sauvignon (24%), Riesling (19%) e Sauvignon Blanc (16%).
Solo il 4% dei francesi si definisce un esperto di vino, il 48% si dichiara grande amatore e un altro 48% semplicemente neofita. Categorie che guidano anche le preferenze, perché lo Chardonnay, ad esempio, è scelto dal 38% dei neofiti e solo dal 29% degli esperti, e il Merlot, al contrario, incontra un successo maggiore tra gli esperti (31%) rispetto ai neofiti (23%), così come il Pinot Nero (29% vs 22%). Si conferma la tendenza a consumare meno ma meglio, con un budget di spesa che non subisce variazioni: il 2% dei consumatori spende meno di 5 euro per una bottiglia di vino, il 19% tra 5 e 10 euro, il 55% tra 11 e 20 euro ed il 24% più di 20 euro. Diminuisce, invece, la frequenza di acquisto rispetto al 2022: gli acquirenti regolari sono il 31%, gli occasionali il 35%, i grandi acquirenti il 18%, e il 16% dei francesi non acquista vino. Il prezzo diventa il primo criterio di scelta (49%), seguito dal Paese o dalla Regione di origine (43%) e dalla denominazione (26%).
A tal proposito, la Regione preferita è ancora Bordeaux, indicata dal 57% degli esperti (seguita da Borgogna e Champagne), dal 50% degli amatori (con Borgogna e Champagne al secondo e terzo posto) e dal 39% dei neofiti (davanti a Champagne ed a Borgogna). L’aspetto forse più interessante del Barometro 2023 di Sowine è, però, la grande predisposizione al consumo di vino straniero, scelto dal 70% dei consumatori di vino di Francia. Di questi, il 29% predilige i vini del Nuovo Mondo, e il 71% quelli europei, soprattutto italiani (28%) e spagnoli (21%). Il 26% dei consumatori sceglie i vini stranieri quando è in viaggio, il 43% li sceglie al ristorante, il 50% li apre a casa. Il 43% indica come motivo di questa scelta la curiosità per qualcosa di nuovo, il 43% il gusto, il 17% per prolungare l’esperienza della vacanza, il 17% il prezzo, il 14% la varietà.
Aumenta il peso specifico, al momento dell’acquisto, della certificazione ambientale in etichetta, controllata dal 55% dei consumatori, tendenza che sale al 67% tra i giovanissimi (18-25 anni) e al 65% tra i giovani (26-35 anni). Per il 48% la certificazione ambientale è sinonimo intrinseco di qualità, per il 44% è semplicemente la prova del rispetto per l’ambiente, per il 37% rappresenta una ulteriore rassicurazione sull’origine del vino e sul suo ciclo produttivo. Il 38% dei francesi acquista vino online, percentuale che sale al 52% tra gli under 35, ma con una frequenza inferiore rispetto al 2022, a prezzi un po’ più alti: il 47% (+3%) spende tra gli 11 ed i 20 euro a bottiglia, il 24% (+4%) oltre 20 euro a bottiglia. Il 32% si rivolge agli e-commerce delle grandi catene della Gdo, il 27% direttamente al sito del produttore, il 26% ad e-shop specializzati e il 21% ai siti di vendite private.
Solido il rapporto con i social, con l’83% dei francesi che utilizza YouTube (35% quotidianamente), l’81% Facebook (50% quotidianamente), il 60% Instagram (35% quotidianamente), il 43% Twitter (17% quotidianamente), il 43% Linkedin (8% quotidianamente) ed il 40% TikTok (19% quotidianamente), dove il 32% degli utilizzatori segue profili dedicati al vino, tra denominazioni, produttori e Chateaux. Anche il 27% di chi usa Instagram segue profili legati al mondo del vino.
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