La Thackrey Library, considerata la raccolta di libri sul vino e sulla gastronomia più importante del mondo, comprendente oltre 700 volumi e documenti raccolti dall’enologo californiano Sean Thackrey, è stata acquistata per 2 milioni di dollari da Domaine Clarence Dillon - gruppo di cui fanno parte grandi griffe francesi come Château Haut-Brion (dove sarà custodita), La Mission Haut-Brion e Château Quintus, Clarendelle e Le Clarence - guidato dal Principe Robert di Lussemburgo, ceo del gruppo, e già un grande collezionista. La Thackrey Library si va infatti ad aggiungere alla sua già vasta biblioteca di circa 3.000 libri, che comprende tra l’altro edizioni scritte dal famoso chef Antonin Carême, più di 300 menu (molti provenienti da feste reali) e 100 liste di vini di riferimento. Ci sono anche lettere e manoscritti di personaggi storici come Thomas Jefferson (che visitò Haut-Brion nel 1787) e Claude Monet, e importanti archivi riguardanti la tenuta stessa.
Come riporta la rivista Usa “Wine Spectator”, la Thackrey Library (una parte della quale è disponibile per la lettura online) è composta principalmente da testi incentrati sulla vinificazione, la viticoltura e la gastronomia. I volumi abbracciano millenni, molti pubblicati prima del Seicento e il primo risalente al VI secolo. È, nel complesso, una collezione impareggiabile, che traduce chiaramente la passione e la curiosità di Thackrey. Quindi non c’è da meravigliarsi che il produttore francese se ne sia accorto quando la biblioteca è stata messa in vendita alla Fiera Internazionale del Libro Antiquario di New York.
A Château Haut-Brion si sta lavorando - nell’ambito di un progetto di ristrutturazione incentrato sulla sostenibilità guidato dall’architetto Annabelle Selldorf, che dovrebbe concludersi nel 2026 - ad una nuova biblioteca per ospitare questi testi. “La biblioteca che abbiamo costituito negli ultimi decenni - ha dichiarato il Principe Robert - riflette tanto il Dna di Haut-Brion quanto la tenuta, è un protagonista privilegiato di molte delle storie e dei documenti che abbelliscono i nostri scaffali. Ci sentiamo molto fortunati ad essere i custodi di questo tesoro, e negli anni a venire non vediamo l’ora di condividerlo con altre persone che abbiano la nostra passione”.
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