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COMMERCIO

Si allenta la pressione sulla suplly chain globale, ma preoccupa la guerra in Ucraina

Con la pandemia alle spalle, diminuiscono le perdite legate a ritardi ed interruzioni. Brinda anche il settore wine & spirits
ECONOMIA GLOBALE, Guerra, PANDEMIA, SUPPLY CHAIN, vino, Mondo
La supply chain

Secondo il “The Annual Global Supply Chain Report 2023”, che ha analizzato i numeri ed il sentiment di 750 grandi aziende con fatturati compresi tra 500 milioni e 50 miliardi di dollari, nel 2022 ritardi ed interruzioni nella supply chain globale hanno causato una perdita media di 82 milioni di dollari ad azienda. Una cifra che sembra iperbolica, ma che è decisamente inferiore ai 182 milioni di dollari persi nel 2021, quando la logistica doveva ancora recuperare il ritardo accumulato nei lockdown che hanno caratterizzato i due anni della pandemia, come sa bene il settore vino, che alla riapertura delle rotte commerciali si ritrovò a dover affrontare un vero e proprio boom dei costi di trasporto e stoccaggio. 

La pressione, adesso, si sta attenuando, e questa è senz'altro un'ottima notizia, anche per il settore del wine & spirits, come ha sottolineato, a “The Drinks Business”, Dane Sunderland, head of operations Liv-ex: “la sensazione generale è che il peggio sia passato, e che anche se le acque non sono del tutto calme è il momento di puntare sulle nuove tecnologie per cogliere nuove opportunità”. Un obiettivo condiviso dal 77% delle imprese, intenzionate ad investire in innovazione tecnologica nei prossimi 12 mesi. Se la pandemia è ormai alle spalle, a minacciare la tenuta della supply chain è adesso la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina, tanto che se nel 2021 il rischio geopolitico veniva considerato come una minaccia dal 24% delle aziende, oggi il 56% ritiene che sia importante monitorare il contesto geopolitico e le relazioni internazionali.

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