Se nel complesso il mercato del vino vive un momento opaco, quello del grande collezionismo enoico sembra continuare a brillare. Come testimoniano i 9,3 milioni di dollari raccolti da “Sotheby’s” a New York, con l’asta “A Monumental Cellar”, che ha visto in catalogo grandi vini di Francia e del mondo, con 466 lotti, con il 98% venduti, tutti dalla collezione privata di un singolo proprietario, che è diventata la seconda asta del genere più redditizia di sempre in usa, superando gli 8,4 milioni di dollari raccolti dalla “The Don Stott Cellar” nel 2015, e dietro alla (probabilmente) inarrivabile asta “Wines from the Cellar of William I.Koch”, che ha raccolse ben 21,8 milioni di dollari nel 2016, tutte battute da Sotheby’s. Tra i top lot, spiccano le 5 magnum di Romanée Conti 1999 Domaine de la Romanée-Conti, battute per 275.000 dollari, e 12 bottiglie di Petrus 1961 battute a 118.750 dollari, in un catalogo fatto dai grandi nomi di Bordeaux, Borgogna e Champagne, ma anche Rodano e Ribera del Duero Vega Sicilia “Unico” 1999, oltre ai grandi formati di Le Pin, Château Lafite, Chateaux Cheval Blanc e Krug. “Questo risultato eccezionale è la testimonianza della impareggiabile qualità dei vini e della capacità di visione del collezionista, e lancia la volata ad un grande autunno per Sotheby’s”, ha commentato Nick Pegna, responsabile globale della divisione “Wine & Spirits” della Casa d’Aste.
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