A poco meno di sei mesi, la ProWein Düsseldorf scalda i motori, e si prepara ad ospitare più di 50.000 professionisti del vino da tutto il mondo, con 5.700 espositori da 60 Paesi diversi che hanno già confermato la loro partecipazione alla più grande fiera internazionale dedicata ai wine & spirits, di scena dal 10 al 12 marzo 2024, a trent’anni esatti dall’edizione n. 1, andata in scena nel 1994 con un pugno di espositori (321) che, all’epoca, accolsero poco più di 1.500 visitarori.
Guardando alla “ProWein 2024”, avrà ancora un ruolo centrale il tema del no e low alcol, cui sarà dedicato nuovamente lo spazio “ProWein Zero”. Altra conferma, il trend show “Same but Different”, che nel 2024 accoglierà 120 espositori internazionali con una selezione di liquori artigianali, birra artigianale e sidro. E il mondo degli spirits, seguendo i trend del mercato, potrà contare anche sullo spazio “ProSpirits”, con altri 300 produttori internazionali di superalcolici.
Un tema centrale dell’ultima ProWein, anche in risposta alla crisi energetica e alla maggiore coscienza ambientale, è stato il packaging alternativo alle bottiglie di vetro, dal bag-in-box alle lattine di alluminio alle bottiglie in Pet, un tema alla ribalta anche nel 2024, a partire dallo spazio “Packaging & Design”. Confermati, inoltre, altri due capisaldi della fiera tedesca: la “Champagne Lounge” e “Organic World”, che ospita i produttori bio e naturali da tutto il mondo.
“Ci siamo sempre considerati un partner dell’industria del vino e dei liquori, e abbiamo sempre accolto le richieste del mercato, come a “ProWein 2023”, quando, per la prima volta, abbiamo destinato uno spazio al tema del no e low alcol”, commenta Peter Schmitz, dg ProWein. “I leader del mercato globale, così come le piccole aziende di qualità e i produttori emergenti, saranno a Düsseldorf, la metropoli del vino e dei liquori, ma la ProWein gioca un ruolo centrale anche nell’approfondimento e nell’analisi dei trend di domani, un aspetto fondamentale per i buyer ed i commerciali di retailer ed Horeca”, aggiunge Peter Schmitz.
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