Quando la passione per lo stile italiano diventa prima un’avventura e poi una storia di successo internazionale: dalle prime casse di vino, seguendo il sogno dell’Italian style, a far parte della prestigiosa e ricca collezione di etichette della Gallo’s Luxury Wine Group, la divisione dedicata ai vini di alta gamma della più grande azienda vinicola del mondo, con un fatturato intorno ai 5 miliardi di dollari, e alla posizione n. 128 tra le “Largers Private Companies” in Usa, secondo “Forbes”. E’ la storia (raccontata al business forum “wine2wine”) di Dan Petroski e della sua invenzione, la Massican, simbolo del fenomeno “Cal-Ital” riferito ai vini californiani ottenuti da vitigni italiani.
Nato a Brooklyn, studi alla Columbia University, pubblicitario in carriera, Petroski si appassiona al mondo del vino e quella che si può considerare una scommessa, un anno “sabbatico” in Sicilia a contatto con Valle dell’Acate, cantina fondata dalla famiglia Jacono e tra le realtà più significative nella parte sud orientale della regione, dà inizio ad una cavalcata entusiasmante. Lo aveva chiamato il prestigioso “Wall Street Journal”, ma Petroski scelse l’Italia, l’avventura ebbe la meglio sulla certezza: era il 2006, il tempo gli ha dato ragione. Tornato negli States, Petroski rafforza il suo legame con il mondo del vino, ma quei bianchi assaggiati in Sicilia gli restano nel cuore, tanto da creare nel 2009 Massican, cantina che produce solo vini bianchi in Napa Valley. Un caso raro ma che ha avuto un grande successo ispirandosi alla tradizione mediterranea con vitigni come Greco, Ribolla Gialla e Tocai Friulano che entrano produzione e che si abbinano alle ricette che omaggiano l’Italia pubblicate nel sito. La California ci aveva provato con il Pinot Grigio, ma senza successo grande successo in un terra di grandi e potenti rossi. Petroski, con i suoi blend che omaggiano l’Italia, ma con lo sguardo al sole californiano, ha avuto l’idea che mancava ma anche i riconoscimenti come il “Winemaker of the Year” del “San Francisco Chronicle” nel 2017 e di “Drinks Innovator of the Year” della rivista “Food & Wine” nel 2022.
“Negli Stati Uniti ci sono 50.000 ristoranti italiani, ogni volta ci portiamo a casa un pezzo d’Italia”, spiega Petroski, che ha capito come quello che serviva per fare la differenza era, però, uno sforzo per “riproporre l’autenticità italiana”. Una credibilità che ha catturato i mercati, dalle 400 casse della prima vendemmia si è passati alle 7.500 del 2022, con un approccio all’insegna della sostenibilità.
L’interesse di Gallo è stato il coronamento di un lungo percorso, Petroski, che rimane, comunque, attivo dentro Massican, è uno che ce l’ha fatta, un’altra versione del sogno americano. Lo ha realizzato da giovane, in un’età che, nel 2023, sembra non avere più interesse al mondo del vino. Ma lui non è d’accordo, rifiuta l’allarmismo che si respira nel settore e dice che serve pazienza e focalizzarsi sul messaggio per conquistare le nuove generazioni. “Lo storytelling è qualcosa per dire al cliente “io non sarei qui senza di te”. I giovani vogliono viaggiare ed andare in Italia, lo dicono le statistiche. Non dobbiamo avere paura, anche loro vogliono essere coinvolti e lavorare in questo settore. Ma c’è bisogno di tempo”.
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