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IL SENTIMENT

Gli italiani più attenti all’ambiente: il 66% adotta scelte sostenibili negli acquisti alimentari

Osservatorio Packaging del Largo Consumo by Nomisma: per un terzo del Belpaese il cambiamento climatico è il maggior cruccio secondo solo al caro vita
AMBIENTE, LARGO CONSUMO, MARCA DEL DISTRIBUTORE, PACKAGING, SOSTENIBILITA, SPESA ALIMENTARE, Non Solo Vino
Il cambiamento climatico è il cruccio degli italiani, secondo solo al caro vita

Gli italiani sono sempre più consapevoli delle problematiche legate al cambiamento climatico: più di 6 su 10 considerano tale aspetto come uno dei problemi più gravi a livello mondiale, mentre per un terzo la crisi climatica ed i suoi effetti rappresentano una delle principali preoccupazioni per i prossimi 12 mesi, subito dopo al caro vita che, nell’ultimo anno, ha continuato ad erodere il potere di acquisto delle famiglie italiane, fino a costringerle a strategie di risparmio anche nelle scelte di acquisto alimentare. In questo scenario non semplice, per il 32% degli italiani la sostenibilità, unita all’attenzione all’ambiente, rappresenta un fattore determinante per le scelte di comportamento e acquisto, mentre il 59% dichiara di tenerne comunque conto. La dimostrazione di queste abitudini riflette un maggiore impegno nel ridurre l’impatto ambientale delle proprie azioni: 1 italiano su 2 dichiara di adottare con maggiore frequenza scelte di consumo più sostenibili rispetto a 5 anni fa. Nello specifico quello energetico e idrico è l’ambito a cui l’82% delle famiglie presta più attenzione, seguito proprio dall’acquisto di prodotti alimentari e bevande (66%), e dalla mobilità e spostamenti (42%). Ecco i dati che Nomisma, a “Marca” 2024, salone internazionale della Marca del Distributore, che si chiude oggi a BolognaFiere (con tanto di partecipazione della Premier Meloni, ndr), ha presentato con il suo ultimo aggiornamento dell’Osservatorio Packaging del Largo Consumo, per illustrare stili di vita e abitudini sostenibili degli italiani, con una particolare attenzione al ruolo svolto dal packaging sostenibile nei modelli d’acquisto alimentare.
Per gli intervistati, responsabili di acquisto del Belpaese tra i 18 ed i 70 anni di età, la sostenibilità passa anche dal carrello della spesa ed è qui che la sostenibilità della confezione rappresenta un aspetto assolutamente cruciale per contribuire a rendere un prodotto alimentare sostenibile: per la maggioranza delle famiglie italiane l’assenza di imballaggi in eccesso (59%) rappresenta un ottimo incentivo all’acquisto, seguita a ruota da confezioni interamente riciclabili (58%), prodotte con ridotte emissioni di Co2 (46%), con materiale riciclato (45%) o biodegradabile (44%), ma c’è forte attenzione anche per imballaggi plastic-free e utilizzabili più volte. A conferma del forte interesse verso la riciclabilità, quasi 8 italiani su 10 ritengono importante conoscere il processo di riciclo e la seconda vita che avrà il materiale una volta riciclato.
Centrale nella scelta è anche il ruolo giocato dalla marca del distributore: il 68% dei consumatori dichiara, difatti, di aver acquistato prodotti a marchio dell’insegna del supermercato perché avevano una confezione più sostenibile rispetto a quella di altre marche; in 1 caso su 2 la marca del distributore rappresenta addirittura la prima scelta quando si acquistano prodotti con confezioni sostenibili.
“Il green packaging sta diventando sempre più determinante nelle decisioni di acquisto alimentare degli italiani: negli ultimi 12 mesi, il 54% dei nostri connazionali ha acquistato una marca diversa dal solito perché aveva una confezione più sostenibile e il 18% ha smesso di acquistare un prodotto a causa della sua confezione non ritenuta sostenibile - commenta Emanuele Di Faustino, Responsabile Industria, Retail e Servizi di Nomisma - si tratta di un fenomeno destinato a non arrestarsi nel prossimo futuro visto che il 40% degli italiani dichiara che nel 2024 aumenterà gli acquisti di prodotti alimentari e bevande con packaging sostenibile, una quota che sale ulteriormente tra le famiglie con figli piccoli e la generazione Z, ossia i target più attenti alle tematiche legate alla sostenibilità ambientale”.

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