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Addio a Ezio Rivella l’enologo-manager “creatore” del Brunello… Se ne va a 91 anni Ezio Rivella, figura determinante nella vicenda enologica mondiale. Quell’Io e Brunello. Come portai Montalcino nel mondo (Dalai Editore), pubblicato nel 2008 come autobiografia, oggi diventa il testamento spirituale dell’uomo che ha letteralmente “inventato” il celebre vino di Montalcino. Guardato da molti con sospetto per le sue idee imprenditoriali avanti sui tempi (e in Toscana molti ricordano ancora i suoi spostamenti in elicottero), visionario ma non sognatore, diceva sempre che “ogni tradizione e un'innovazione ben radicata”. Cavaliere del Lavoro, originario di Castagnole Lanze, (due passi da Asti) è stato un pioniere, probabilmente il primo manager-enologo, uno dei primi ad aver capito come valorizzare il controllo completo dell'intera filiera: dalla vigna, alla bottiglia fino alla comunicazione, con un’attenzione inedita all’aspetto tecnico della produzione vinicola (e in questo, il fratello Pietro, da poco scomparso, è stato altrettanto fondamentale: per conferma, chiedere alle migliori cantine del Chianti), senza mai tralasciare la gestione del capitale umano. E nel 1977 che la famiglia italo-americana Mariani affida a Ezio carta bianca e una valigia di dollari, ed è così che Rivella mette in piedi l’epopea di Castello Banfi, a Montalcino, un'azienda creata dal nulla destinata a consacrarsi in uno degli investimenti più grandi, più riusciti (e copiati) della storia del vino mondiale.

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