Il fenomeno dell’aumento dei prezzi del vino, e degli alcolici in generale, sta facendo discutere in Gran Bretagna, colta di sorpresa dall’impennata dell’inflazione avvenuta a dicembre 2023, arrivata al 4% (contro il 3,9% di novembre). Per la prima volta, a partire da febbraio 2023, il dato si presenta in rialzo e nel mirino sono finite le scelte della politica. Nella rilevazione effettuata dall’Office for National Statistics (Ons) viene notato come a contribuire all’incremento, siano stati i dazi che hanno colpito i prodotti alcolici ed i tabacchi nei mesi scorsi.
“Abbiamo detto al governo che i piani per il sistema dei dazi avrebbero spinto verso l’alto l’inflazione”, ha sottolineato l’ad Wine & Spirit Trade Association (Wsta), Miles Beale, “se il governo è seriamente intenzionato ad adottare misure per ridurre l’inflazione, la risposta più semplice è tagliare le accise sull’alcol”. L’inflazione sarebbe arrivata all’8,9% per gli alcolici, al 7,8% per il vino e al 18,7% per il vino liquoroso, e se, complessivamente, un anno fa l’inflazione per vini e liquori era del 3,5% ora è salita a poco meno del 9,6%.
Il dato dell’inflazione, a dicembre 2023, riporta il sito specializzato Harpers, si è verificato a distanza di poco tempo dall’aumento dei dazi avvenuto ad agosto 2023: si tratta di un tema particolarmente sentito perché vino e alcolici contribuiscono in modo importante al Pil, generando oltre 50 miliardi di sterline all’anno per l’economia del Regno Unito. E non sono pochi a sostenere che diminuire le tasse sugli alcolici porterebbe più entrate al Tesoro e permetterebbe di non far sparire i consumi delle persone più in difficoltà, trovando così l’equilibrio perfetto e, forse, la parola fine alla vicenda.
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