É una piccola débâcle quella registrata dall’export del settore wine & spirits in Francia nel 2023: un calo del 10,4% in volume e del 5,9% in valore nel 2023, secondo l’ultimo rapporto della Federazione Esportatori Vino e Liquori (Fevs), che segna una tendenza preoccupante per uno dei comparti produttivi più prestigiosi del Paese. Un risultato dovuto soprattutto alla performance negativa degli Stati Uniti, dove si registra una diminuzione dell’export del 22%. Così, dopo essere stati per anni la seconda voce nella classifica dell’export francese - dopo l’industria aeronautica, saldamente al primo posto - il vino e gli alcolici (con 16,2 miliardi di euro in valore) scendono al terzo posto nel 2023, sorpassati da profumi e cosmetici.
“Questo calo è un campanello d’allarme per le aziende esportatrici - dichiara Gabriel Picard, presidente Fevs, associazione che riunisce circa 550 aziende che rappresentano l’85% delle esportazioni francesi di vino e liquori - ci ricorda la continua necessità di adattarsi alle mutevoli richieste dei consumatori e del mercato. Dimostra anche quanto la sostenibilità del successo delle esportazioni di vini e liquori richieda un forte e lungo supporto da parte delle autorità pubbliche: occorre aprire nuovi mercati e bisogna anche impedirne la chiusura, in particolare attraverso misure di ritorsione commerciale”.
Il calo dell’export francese risente soprattutto del mercato degli Stati Uniti, in cui le esportazioni di vini e liquori sono diminuite del 22%: un risultato che riflette la volontà dei grossisti di ridurre le scorte accumulate durante il periodo Covid e le tensioni logistiche che ne sono seguite. I numeri riguardano soprattutto gli alcolici (-37%) e gli spumanti (-16%), mentre i vini fermi sono stabili in valore.
Va meglio nel Regno Unito, dove il valore delle esportazioni francesi si è attestato a 1,7 miliardi di euro nel 2023 (+1%). Le vendite di vini frizzanti e vini fermi sono rimaste sostanzialmente invariate, mentre i volumi sono in calo (-5%). Restano stabili gli alcolici, sia in valore (+2%) che in volume (-1%).
L’Asia presenta un andamento simile, con 4 miliardi di euro (+1%). Il Giappone è sceso al -4%, mentre la Corea del Sud e Taiwan rimangono stabili. La Cina mostra una situazione contrastata, con un buon dinamismo negli alcolici (+3%), guidati dal Cognac, mentre i vini diminuiscono del 20% in valore, alla luce del calo complessivo delle importazioni di vino cinese (-21%). Cresce la domanda nei nuovi mercati come Malesia (+20%) e Filippine (+74%), anche se il loro peso rimane modesto (100 milioni di euro per entrambi i Paesi).
Nel dettaglio, le vendite mondiali di liquori francesi sono diminuite del 12,1% in valore, attestandosi a 4,8 miliardi di euro, con volumi scesi a 48,4 milioni di casse (-13,3%). Quelle dei vini hanno raggiunto gli 11,3 miliardi di euro (-3%) e 122,6 milioni di casse (-9,4%).
“Il 2023 resta segnato da un’inflazione elevata e da un calo dei consumi, legato in particolare alla diminuzione dei redditi disponibili - conclude Gabriel Picard - in questo contesto, la riduzione delle scorte in eccesso in alcuni mercati, in particolare negli Stati Uniti, ha comportato una diminuzione in volume delle esportazioni di vino e alcolici”.
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