60.000 litri di vino sversati con un atto vandalico, per un danno da 2,5 milioni di euro. È quello che ha subito la cantina “Cepa21”, una delle più prestigiose della Ribera del Duero, in Spagna, di proprietà di Josè Moro, nel territorio di Valladolid. Il fatto, riportano i giornali spagnoli, è avvenuto nelle prime ore di domenica mattina, quando una persona incappucciata, ripresa dalle telecamere di sicurezza dell’azienda, si è introdotta in cantina e ha aperto le botti.
La Guardia Civil è ovviamente al lavoro per catturare il colpevole, ma Moro, nel commentare la vicenda, ha sottolineato come, a prescindere dall’ingente danno economico, uno degli aspetti più deplorevoli sia l’attacco “ai viticoltori che lavorano la vigna tutto l’anno e da cui acquistiamo le uve, ed a tutto il territorio”.
Una vicenda che richiama alla memoria quella simile che colpi una delle cantine simbolo d’Italia, Case Basse di Gianfranco Soldera che, a fine 2012, vide finire in malora il Brunello di Montalcino delle annate 2007, 2008, 2009, 2010, 2011 e 2012, per un totale di 62.200 litri, atto per il quale fu condannato, nel 2013, con rito abbreviato, l’ex dipendente Andrea Di Gisi.
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