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BOLOGNAFIERE

Sana Food, dedicata al cibo bio, “brinda” con Slow Wine Fair: dal 2025 saranno in contemporanea

La cosmesi “organic”, invece, sarà dentro a Cosmoprof. Con un’offerta fieristica sempre più specializzata, per canale, e non solo per prodotto
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Sana Food, dedicata al cibo bio, “brinda” con Slow Wine Fair, in contemporanea dal 2025

BolognaFiere punta sempre di più sul cibo ed il beverage specializzato, unendo il “bio” del Sana (Salone Internazionale del Biologico e del Naturale) al “buono pulito e giusto” di Slow Food e Slow Wine, e lavora ad un’offerta di eventi sempre più focalizzata per settori. E così, nel 2025, la parte agroalimentare del Sana, diventa Sana Food, e sarà di scena in contemporanea con la Slow Wine Fair, dal 23 al 25 febbraio 2025. Mentre la parte relativa alla cosmesi diventa Sana Beauty, e sarà ospitata a Cosmoprof (20-23 marzo). Una scelta netta, che ridisegna ancora una volta il sempre mutevole scenario delle fiere italiane, in particolare quelle dedicate a settori trainanti come quelli del wine & food. E che punta su un segmento, quello del bio e del naturale, ancora di nicchia, nel complesso, ma in forte crescita.
La recente fotografia, scattata da Nomisma sul consumo di prodotti biologici in Italia, realizzata nel progetto Being Organic in Unione Europea, promosso da FederBio, in collaborazione con Naturland e cofinanziato dall’Unione Europea ai sensi del Regolamento EU n.1144/2014, mostra come il biologico mantenga un ruolo chiave nella filiera agroalimentare e nelle preferenze dei consumatori, tanto che il mercato interno supera nel 2023 i 5,4 miliardi di euro (+ 18% rispetto al 2022).
“Slow Wine Fair 2024 è andata molto bene: l’aumento di espositori, di visitatori professionali e di appassionati va di pari passo con l’aumento dei consumi di vino biologico e sostenibile nel canale Horeca in tutta Europa. Nel 2025 la manifestazione sarà ulteriormente arricchita dalla partecipazione dell’agroalimentare di Sana (dal 23 al 25 febbraio 2025, in contemporanea con Slow Wine Fair), diventando così ancora più attrattiva per i buyers. BolognaFiere si consolida come punto di riferimento dell’enogastronomia di qualità e attenta ai territori”, ha commentato, in queste ore, Giampiero Calzolari, presidente BolognaFiere, chiudendo la fiera n. 3 dedicata al vino. Che, spiega Giancarlo Gariglio, coordinatore della Slow Wine Coalition e curatore della guida Slow Wine, “voleva far discutere, ragionare e riflettere sull’importanza della fertilità del suolo nel contrasto alla crisi climatica e nella produzione di un vino buono, espressione del terroir (come raccontano tante voci che abbiamo raccolto in questo servizio). I produttori, i consumatori e i professionisti hanno colto l’importanza del messaggio per un’agricoltura sostenibile, amica della salute e dell’ambiente. Per il futuro, non abbandoniamo questa tematica, ma vogliamo allargare gli orizzonti della manifestazione con nuovi spunti: in questi giorni, abbiamo già maturato il tema della Slow Wine Fair, dal 23 al 25 febbraio 2025, analizzando l’intera filiera del vino oltre l’aspetto agricolo e coinvolgendo tutte le professionalità che interagiscono con il mondo vitivinicolo”. 12.000 gli ingressi di operatoti ed enoappassionati alla Slow Wine Fari 2024, il 70% dei quali, spiega Slow Wine, dati da operatori del settore che hanno potuto conoscere e degustare una selezione unica nel panorama fieristico legato al mondo del vino: “proposte che rispondevano ai requisiti richiesti dal Manifesto del vino buono, pulito e giusto e dalla Commissione di assaggio italiana e internazionale di Slow Food. Migliaia gli appuntamenti professionali tra cantine e operatori del settore e tanti contatti informali, con 200 buyer internazionali, selezionati anche grazie alla collaborazione di Italian Trade Agency (Ice) e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Maeci), e alla piattaforma B2Match, che ha permesso ai professionisti di profilare in maniera dettagliata le aziende e le etichette corrispondenti ai loro interessi”.
L’attenzione al suolo è stato un tema approfondito anche dal racconto di viticoltrici e viticoltori che, a Slow Wine Fair 2024, quest’anno hanno condiviso con appassionati e professionisti le loro istanze legate al settore agricolo: non solo sfide e soluzioni sperimentate in vigna e in cantina, ma soprattutto la forza e l’entusiasmo di chi è consapevole e fiero di contribuire a rendere la viticoltura un modello di sostenibilità ambientale, culturale e sociale. “Il suolo è fondamentale, perché contiene i microelementi che danno personalità e unicità al prodotto finale. È fondamentale - precisa Antonio Barraco dell’azienda siciliana di Marsala (con il quale, insieme a tanti altri produttori, abbiamo ragionato, in questo video, sulla diversità tra “sarti e griffe” del vino - valorizzare i microterritori e le loro caratteristiche, che ci hanno permesso di distinguerci nel mondo. Non dobbiamo rincorrere la quantità a ogni costo, perché ne usciremo sconfitti, ma cercare la qualità e la sostenibilità e lavorare per farci riconoscere la giusta remunerazione”. Gli fa eco Edoardo Dottori, giovane produttore dell’areale dei Castelli di Jesi, Marche: “fare un prodotto naturale senza uso di chimica richiede maggiore lavoro e maggiore conoscenza della terra e della vite: non si può improvvisare». «Produrre secondo metodi biologici è importante per seguire le inclinazioni del terreno. Ogni terra ha una sua vocazione per questo credo sia importante mettere al centro la peculiarità del suolo” conclude Marianna Annio di Agricole Pietraventosa, Puglia. Dal Brasile arriva Naiana Argenta dell’azienda Valparaiso (la cui storia, insieme quella di altri produttori di vino di tutto il mondo, abbiamo raccontato in questo video), parte della Slow Wine Coalition, la rete che riunisce piccoli produttori di vino buono, pulito e giusto e che trovano a Bologna il luogo perfetto per confrontarsi: “nel 2006 mio padre ha acquistato un’antica proprietà nella regione che produce il 90% del vino in Brasile. La zona è molto umida, quindi si propagano facilmente le malattie fungine. Ma mentre tutti le combattono con l’agrochimica, mio padre è stato tra i primi a introdurre la copertura delle vigne con metodi di prevenzione e biocontrollo. È difficile lavorare così, ma è grazie a occasioni di scambio come questa in cui entriamo in contatto con altri produttori che non ci sentiamo soli. Ci rendiamo conto di avere tutti gli stessi problemi, anche dall’altra parte del mondo”. Riflessioni intorno al vino, nella visione di Slow Wine, che cura la regia della Slow Wine Fair, ma anche di FederBio, tra gli organizzatori insieme, ovviamente, a BolognaFiere, che, dal 2025, si intrecceranno, dunque, a quelle sul cibo e sull’agricoltura più in generale.
“Sana Food, dal 23 al 25 febbraio 2025, organizzata in collaborazione con FederBio,in contemporanea con Slow Wine Fair, diventerà lo spazio ideale per i trend di settore nel food biologico e sostenibile. Oltre alle iniziative e gli approfondimenti promossi dal progetto europeo Being Organic in Eu, Sana Food - spiega ancora BolognaFiere - metterà a disposizione del visitatore specializzato un’ampia offerta di food biologico, sano e sostenibile, congiuntamente a quella del vino buono, giusto e pulito. Una proposta a tutto tondo che consentirà al mondo dell’horeca, dei negozi specializzati (ma anche della distribuzione), di incontrare una compagine produttiva italiana e internazionale fondata sull’etica della produzione, del lavoro e dell’ambiente, e, naturalmente sulla qualità”, con un’offerta pensata soprattutto per gli operatori di Horeca e Food Service, interessanti al mondo bio. Un approccio, quello di BolognaFiere, già adottato per Marca by BolognaFiere, dove ogni anno espongono più di 250 aziende del biologico, interessate principalmente al segmento Gdo e che trovano, in quest’evento, il loro visitatore più indicato.
“La scelta di puntare su fiere di canale, anziché su una singola fiera di prodotto, nasce dall’esigenza di intercettare in modo più mirato i diversi target di interesse per le aziende. Sana, che, negli ultimi anni, ha avviato un significativo cammino di trasformazione, favorendo nel contempo il dialogo e la collaborazione tra produttori e buyer del comparto - dichiara Domenico Lunghi, direttore Manifestazioni Dirette BolognaFiere - ha saputo e voluto ascoltare il mercato e i suoi protagonisti, ed è per questo che, a partire dal 2025 offrirà loro piattaforme espositive distinte, suddivise per settori merceologici e di canale. In un mercato in costante evoluzione, è cruciale per le imprese e per i buyer rimanere aggiornati sulle ultime tendenze. Seppur declinato su piattaforme diverse, Sana continuerà a essere occasione unica di formazione e informazione, ma anche momento imprescindibile per scoprire e presentare le soluzioni più innovative da parte delle aziende produttrici di prodotti sani, green biologici e naturali”, conclude Lunghi.

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