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IL DIBATTITO

Grano duro estero, Italmopa: “è salubre, lo dicono i controlli. Ora stop alla disinformazione”

Il presidente dell’Associazione Industriali Mugnai d’Italia, Vincenzo Martinelli: “la sicurezza alimentare è un prerequisito inderogabile”
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Gli spaghetti sono uno dei formati di pasta più amati (Ph. Aline Ponce da Pixabay)

L’Italia è uno dei principali produttori di grano duro ma il quantitativo non basta a soddisfare la produzione nazionale di un Paese che fa della pasta il suo prodotto agroalimentare simbolo. Per venire incontro alla richiesta del mercato, serve anche il grano estero che, recentemente, è stato al centro di polemiche, soprattutto per i quantitativi arrivati in abbondanza, nel 2023, da Russia (400.000 tonnellate secondo il Centro Studi Divulga, diventando il terzo fornitore per l’Italia), Turchia, Kazakistan. Ma, a finire nel mirino, e non è la prima volta, è anche l’aspetto qualitativo oltre al fatto che determinati grani stranieri costano meno e i produttori italiani si trovano di fronte una concorrenza a costi molto più bassi che li obbliga di fatto a ridurre i margini per rimanere sul mercato. Sulla questione della sicurezza del grano in arrivo dall’estero arriva però un parere importante ed è quello di Italmopa, l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia, che ha parlato di “stop alla disinformazione.
I controlli ufficiali attestano e confermano l’assoluta salubrità del grano di importazione”. Una dichiarazione che arriva sulla base dei risultati del primo report della Cabina di Regia Interforze sui Controlli Agroalimentari, coordinato dal Masaf, reso noto il 29 febbraio 2024. E dove, si legge nel sito del Ministero, “per quanto riguarda il programma straordinario di controllo “Grano duro”, alla fine di Gennaio 2024, sono state controllate 19 Motonavi e 11 diversi operatori, con il prelievo di 21 campioni. Il quantitativo ispezionato, introdotto attraverso i porti, ammonta a circa 420.000 tonnellate di grano duro destinato all’alimentazione umana. Tutti i campioni analizzati sono risultati corrispondenti alle norme vigenti, ad eccezione di un campione di grano duro di origine turca, risultato non conforme ai limiti previsti per l’agricoltura biologica”.
Per Vincenzo Martinelli, presidente della Sezione Molini a frumento duro Italmopa, gli esiti dei controlli effettuati “costituiscono in primis una garanzia per l’industria molitoria, per la quale la sicurezza alimentare costituisce un prerequisito inderogabile nelle proprie strategie di approvvigionamento, ma anche una chiara smentita di ricorrenti campagne denigratorie che celano meri interessi di categoria dietro la presunta difesa dei consumatori”.
Ma c’è anche un appello “in un’ottica di doverosa trasparenza e di rassicurazione dei consumatori, a prevedere un monitoraggio costante e meticoloso della qualità dei frumenti d’importazione e nazionali, e la pubblicazione dei risultati riscontrati, ponendo così termine a quelle attività di sistematica disinformazione che non appaiono più tollerabili e che saranno, ove necessario, perseguite a tutela degli interessi della categoria”.

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